Processi lunghi, l'Anm: subito una riforma della norma Appello a Pentagallo:"Stabiliamo criteri di priorità"

Processi lunghi, l'Anm: subito una riforma della norma Appello a Pentagallo:"Stabiliamo criteri di priorità"
SALERNO - Dopo le denunce all'inaugurazione dell'anno giudiziario, si passa ora all'operatività. Dal momento che tra le priorità del proprio mandato la...

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SALERNO - Dopo le denunce all'inaugurazione dell'anno giudiziario, si passa ora all'operatività. Dal momento che tra le priorità del proprio mandato la presidente del Distretto della Corte d'Appello di Salerno ha messo proprio lo snellimento dei processi, la sezione provinciale dell'Anm scende in campo chiedendo al presidente del tribunale Giovanni Pentagallo un incontro per definire i criteri di priorità da adottare nello svolgimento dei processi. Proprio il presidente Pentagallo, nel suo discorso di insediamento, aveva chiesto ai magistrati di chiudere i processi vicini alla prescrizione e di accelerare tutti gli altri per evitare che molti di questi finissero in prescrizione.

"Questa richiesta di definizione delle priorità - precisano il presidente e il segretario dell'Anm Salerno, Massimo Palumbo e Piero Indinnimeo - vuole essere solo una soluzione tampone nelle more di intervenire in sede nazionale per una rivisitazione delle norma e  ottenere un approfondimento legislativo sulla materia".
"Purtroppo - prosegue il presidente Palumbo - a fronte di un lavoro impegnativo da parte di tutti i magistrati, ci troviamo a dover combattere contro una serie di problemi e di limiti legislativi che penalizzano il nostro lavoro". E ancora: "Porteremo in sede nazionale le nostre proposte: avere un processo più snello in fase dibattimentale attraverso l'adozione di poche ma sostanziali regole. Ad esempio, oggi si spendono ore e ore per sentire i periti e poi acquisire agli atti i loro elaborati; si utilizzano intere udienze per sentire la polizia giudiziaria, quando gli atti da loro prodotti, le informative, sono a fede pubblica privilegiata. Il dibattimento deve essere un approfondimento diverso. Questo vuol dire anche fornire ai giudici delle udienze preliminari strumenti diversi. Di qui anche l'appello agli avvocati perché vengano utilizzati i riti alternativi e ai pm di chiudere prima quei processi che poi si risolvono in assoluzioni". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino