Prende il via con un rinvio dell’udienza a causa di diversi difetti di notifica, il processo a carico di 34 persone accusate dal sostituto procuratore Elena Guarino di aver...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad affollare l’aula del dibattimenti, ieri mattina, c’erano soprattutto loro: gli imputati.
A tutti loro la procura contesta il reato di estorsione (consumata o tentata) e, in alcuni casi, alcune circostanze aggravanti: le posizioni, infatti, non sono le stesse per tutti gli indagati. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, partite proprio dalla segnalazione di alcuni cittadini, le richieste di denaro “a piacere” arrivavano fino a 3 o 5 euro a sosta. La curiosità: Salerno Mobilità si è costituita parte civile nel processo chiedendo il risarcimento per «danno di immagine»
Qualcuno ha voluto sfidare la sorte e avviare un vero e proprio braccio di ferro con la procura arrivando finanche in Cassazione ma i giudici capitolini hanno fatto propria la tesi accusatoria degli inquirenti salernitani. È il caso di Abrazac Anan, un abusivo in «servizio» davanti al Campolongo Hospital di Eboli. Gli è stato riconosciuto il reato di estorsione, in questo caso tentata, dal momento che l’automobilista si era rifiutato di dargli il denaro richiesto. Condannato in primo e in secondo grado (a pochi mesi di pena), per l’africano arriva è arrivata la sentenza definitiva: il tono minaccioso e prepotente da lui utilizzato non lascia dubbi sulla sua ingiustificata richiesta di denaro e sull’ingiusto profitto che ne sarebbe derivato. La posizione della Corte di Cassazione è stata molto chiara e potrebbe rappresentare un precedente importante per la definitiva configurazione del reato di estorsione a carico dei parcheggiatori abusivi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino