Come tutte le scelte doveva essere complicata ma non difficile. Invece la nomina del procuratore capo a Salerno, diventa sempre più un «caso». La quinta...
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La fumata nera per la nomina di Borrelli era avvenuta lo scorso 13 novembre. Una settimana prima c’era stato il primo rinvio «tecnico», con atti secretati. Poi, sfidando l’unanimità del voto in commissione a favore di Borrelli, il fascicolo era tornato nuovamente indietro. Bisogna ora capire quando si riunirà il plenum del Csm e quali saranno le decisioni a riguardo. Fatto è che da troppo tempo la procura di Salerno non ha il suo massimo dirigente. Dal 14 settembre 2018, giorno in cui Corrado Lembo andò in pensione. E anche se la reggenza del procuratore aggiunto e vicario, Luca Masini, è sulla linea della continuità con il predecessore, c’è necessità di un «capo» per andare oltre l’ordinarietà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino