Stop al trasferimento della prof al Nord il giudice: «Danno anche alle famiglie»

Stop al trasferimento della prof al Nord il giudice: «Danno anche alle famiglie»
Illegittimi e lesivi i provvedimenti che hanno disposto il trasferimento di una maestra salernitana in Emilia Romagna nell’ambito del piano nazionale di mobilità che...

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Illegittimi e lesivi i provvedimenti che hanno disposto il trasferimento di una maestra salernitana in Emilia Romagna nell’ambito del piano nazionale di mobilità che ha interessato altri insegnanti neo assunti con la Buona scuola. Per il giudice del lavoro del Tribunale di Salerno, Ippolita Laudati, la docente ricorrente di 56 anni che tra fine luglio e inizio agosto si è vista piombare il decreto di assegnazione su sede lontano da Salerno sussistono le ragioni per un blocco immediato del trasferimento.


Ecco l’ordinanza che mette in discussione per la prima volta in Italia il fatidico algoritmo assegna-cattedre. La maestra salernitana sarebbe stata scavalcata inspiegabilmente da colleghe con punteggio inferiore.
«La presente domanda cautelare è meritevole di accoglimento - scrive il giudice nel dispositivo della ordinanza - sussistendo sia il fumus boni iuris che il periculum in mora. In ordine al fumus, appare evidente che la ricorrente, nelle medesime condizioni di altre insegnanti individuate come controinteressate, pur avendo conseguito un punteggio superiore, in assenza di altre condizioni, si è vista scavalcare e non ha ottenuto l’insegnamento della lingua inglese in Campania, in uno degli ambiti territoriali nei quali sono stati coperti nella scuola primaria i posti di lingua inglese assegnati alle controinteressate, con punteggio inferiore».

Un altro punto cruciale della ordinanza sospensiva del giudice del lavoro che infonde indirettamente speranza in migliaia di docenti salernitani e del resto della Campania è riconducibile al danno legato al ricerca di una nuova sistemazione abitativa lontano da Salerno e dalla famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino