Profumo di legalità a Battipaglia, riapre il Caffè 21 marzo di don Ciotti

Profumo di legalità a Battipaglia, riapre il Caffè 21 marzo di don Ciotti
Il caffè di don Ciotti, il Caffè 21 marzo, presto tornerà a diffondere aromi di legalità a Battipaglia. Dopo le polemiche delle settimane passate,...

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Il caffè di don Ciotti, il Caffè 21 marzo, presto tornerà a diffondere aromi di legalità a Battipaglia. Dopo le polemiche delle settimane passate, quando il Comune si attardava nell’affidamento del bene confiscato alla criminalità organizzata, finalmente è arrivata la decisione.


Con il progetto “Caffè21Marzo 2.0”, infatti, è stata la Cooperativa Sociale Freedom ad assicurarsi, almeno provvisoriamente, la gestione del bar. Lo ha finalmente messo nero su bianco l’Ufficio tecnico del Comune di Battipaglia, all’indomani degli articoli di stampa che avevano sollevato il caso. Chiuso ormai da sei mesi, dell’esperienza innovativa che aveva rappresentato il Caffè 21 marzo sembrava essersi persa traccia. Eppure, la procedura di affidamento c’era e prevedeva che le offerte pervenissero entro l’11 luglio di quest’anno. Da allora, però, si è dovuto attendere che gli Uffici terminassero tutti gli adempimenti. «Sappiamo che non ci sono problemi sull’offerta, non capiamo perché non si riesca a chiudere - aveva detto Riccardo Christian Falcone, referente provinciale dei beni confiscati di Libera - È arrivato il momento di imprimere una svolta, perché un bene confiscato non può restare chiuso per sei mesi».

Il Caffè 21 marzo, del resto, aveva rappresentato un primato per Battipaglia e per l’intera provincia. Primo bene confiscato alla criminalità, nell’immenso patrimonio esistente a Battipaglia, e riassegnato alla collettività nel territorio salernitano. Anche per questo, all’inaugurazione era arrivato proprio il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Per tre anni, al suo interno, si sono susseguiti progetti sociali e iniziative di natura culturale, fra cui il doposcuola gratuito. Scaduti i termini dell’affidamento, non essendo più prorogabili, il bar è stato chiuso e così è rimasto, fino a oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino