Assalto al pronto soccorso: barelle requisite da altri reparti

Assalto al pronto soccorso: barelle requisite da altri reparti
Scoppia il pronto soccorso del Ruggi. In 40 ore polverizzati 719 accessi, con picchi di 420 arrivi. Dall’inizio dell’anno assistite 3200 persone tra tutti i presidi...

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Scoppia il pronto soccorso del Ruggi. In 40 ore polverizzati 719 accessi, con picchi di 420 arrivi. Dall’inizio dell’anno assistite 3200 persone tra tutti i presidi dell’azienda ospedaliera universitaria. Nel solo plesso di via San Leonardo ne sono arrivate oltre 2mila. Esaurite anche le barelle. Recuperate tutte le altre presenti nei vari reparti. Turni a 13 ore di giorno e a 12 ore di notte per gli infermieri, con turni di 10-12 infermieri per fronteggiare l’emergenza. Rinforzata anche la presenza dei medici di guardia, con un camice bianco in più durante il turno notturno.


Non solo Cardarelli, dunque, a soffrire l’assalto dei pazienti, ma un po’ tutti i presidi, con il Ruggi che a Salerno fa la parte da leone, essendo diventato negli ultimi anni molto ambito dall’utenza. A testimoniarlo sono anche i dati Agenas, che lo pongono, con 78mila accessi all’anno, addirittura al di sopra del Cardarelli di Napoli, che ne conta 76 mila. Per il 2018 sicuramente si avrà un ulteriore incremento, con pazienti che di solito hanno già girato 2-3 ospedali, senza avere le risposte che cercavano, sempre più fragili e anziani, con una media di età che si aggira intorno agli 82 anni e con pluripatologie. «Siamo in forte difficoltà – chiosa Rino Finamore, coordinatore del pronto soccorso – La gente è tanta, come troppi sono ancora gli accessi impropri. Ci sono in attesa, in media, una sessantina di persone, sistemate alla meno peggio sulle barelle. Senza calcolare quelle in attesa di visita. Le attese per i trasferimenti in reparto possono durare anche giorni. Abbiamo requisito le barelle di tutto l’ospedale, oltre alle 45 che abbiamo in pronto soccorso. Siamo a 62-63 barelle totali. Il primario e i medici si stanno prodigando allo stremo, cercando di ricoverare solo le persone che ne hanno strettamente bisogno».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino