Una 17enne, incinta e affetta da una malattia autoimmune, si era allontanata dal centro di accoglienza dove aveva trovato rifugio dopo essere stata costretta a prostituirsi come...
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Il lieto fine è arrivato pochi giorni fa quando la ragazza, da Marsiglia, ha contattato la responsabile della struttura salernitana. Aveva partorito ed era stata ributtata sulla strada. Viveva in uno stato di promiscuità con altri stranieri e il suo bambino, non curato e denutrito, stava molto male. È così scattata una staffetta umanitaria grazie all’Antitratta francese per far tornare la 17enne a Salerno; da Marsiglia a Ventimiglia, poi Genova e, infine Milano dove, ad aspettarla, ha trovato proprio la responsabile del centro salernitano che, ieri, l’ha riportata a «casa». La storia della giovanissima nigeriana, comincia un paio di anni fa quando la ragazza è arrivata sulle nostre coste attraverso uno dei tanti disperati sbarchi.
Finita a Castelvolturno, è presto divenuta vittima di un’associazione che sfruttava minorenni costringendole a prostituirsi. La salvezza, per la ragazzina, è arrivata una notte quando gli angeli del volontariato l’hanno fatta salire a bordo di un’auto togliendola dalla strada. La 17enne è giunta così a Salerno mentre i suoi sfruttatori sono stati arrestati e processati. Affiancata dall’avvocato Rosanna Carpentieri, nominata dal tribunale per i minori sua tutrice, la ragazzina sembrava riaprirsi con fiducia alla vita ma, ben presto, ha conosciuto un suo connazionale molto più grande di lei, senza permesso di soggiorno che, in poco tempo, le ha rovinato di nuovo l’esistenza. Incinta, è scappata con lui dal centro lo scorso giugno senza portare con sè nemmeno le medicine che doveva assumere per la sua malattia.
Centinaia gli appelli lanciati in questi mesi dal suo tutore legale che hanno fatto approdare il caso anche a Rai3. La minore, però, sembrava essere scomparsa nel nulla. Il suo nuovo inferno lo stava vivendo a Marsiglia dove si era rifugiata con il compagno. Aveva partorito e il bambino era nutrito in maniera inadeguata. Con il nuovo compagno e con altre decine di stranieri, viveva in un palazzone in condizioni igieniche disastrose. L’uomo l’aveva costretta nuovamente a vendersi sulla strada e, per lei, appena diciassettenne, sembrava non esserci scampo. È stata lei a chiedere aiuto rivolgendosi a dei volontari che l’hanno rimessa in contatto con la struttura salernitana dove, finalmente, ha fatto ritorno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino