Muore in psichiatria mentre era in Tso

Muore in psichiatria mentre era in Tso
MONTECORICE. Era la mattina del 28 maggio. Massimiliano Malzone, 39 anni di Agnone, non appena vide il personale medico che avrebbe dovuto sottoporlo al trattamento sanitario...

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MONTECORICE. Era la mattina del 28 maggio. Massimiliano Malzone, 39 anni di Agnone, non appena vide il personale medico che avrebbe dovuto sottoporlo al trattamento sanitario obbligatorio andò in escandescenza. Dapprima lanciò pietre ed oggetti contro i presenti, poi sfasciò con una spranga di ferro la Fiat Punto della polizia locale di Montecorice e infine, tentò di investire il medico del centro di igiene mentale di Agropoli. Fu calmato dai carabinieri e condotto in ambulanza presso il reparto psichiatrico dell’ospedale di Sant’Arsenio. Proprio lì, Massimiliano si è spento nella tarda serata di lunedì per un arresto cardiaco. Ma la magistratura vuole vederci chiaro.


La salma è stata posta sotto sequestro su richiesta della Procura di Lagonegro, che ha disposto anche l’esame autoptico. Sarà effettuata probabilmente nella giornata di oggi. Intanto, i militari della stazione di Polla, coordinati dal capitano Emanuele Corda della compagnia di Sala Consilina, si sono recati già nella serata di lunedì a Sant’Arsenio per prelevare la cartella clinica di Malzone. Anche i familiari vogliono vederci chiaro ed hanno conferito il mandato all’avvocato Attilio Tajani che sarà oggi a Lagonegro con il dottore Luigi Crispino, nominato consulente medico di parte. «È prematuro fare valutazioni» tiene a precisare però l’avvocato Tajani. Da un primo esame esterno, tuttavia, non risulterebbero sul suo corpo segni tali da lasciar presagire un trattamento da tortura nel corso del suo ricovero. Si tratterebbe in apparenza di una morte naturale, anche se è giusto ed opportuno che la magistratura sgombri a priori il campo da ogni dubbio.

È sempre viva nella mente dei cilentani, infatti, la storia di Franco Mastrogiovanni, il professore di Castelnuovo Cilento deceduto nell’agosto del 2009 all’interno del reparto psichiatrico del San Luca, dopo essere stato legato mani e piedi al letto per ottantadue ore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino