Raid al pronto soccorso di Nocera Inferiore, medico di turno picchiato da tre napoletani

Raid al pronto soccorso di Nocera Inferiore, medico di turno picchiato da tre napoletani
Soltanto poche ore prima il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore, Giovanna Esposito, aveva lanciato l’ennesimo appello per la carenza di...

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Soltanto poche ore prima il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore, Giovanna Esposito, aveva lanciato l’ennesimo appello per la carenza di medici. L’altro giorno, infatti, in servizio erano soltanto in due, troppo pochi per una struttura che serve una vasta platea che va oltre l’Agro nocerino, estendendosi sin all’area vesuviana e la valle metelliana. Ieri pomeriggio è stata la cronaca a rimarcare drammaticamente quanto sta accadendo nel pronto soccorso dell’Umberto I. Tre persone di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, hanno scatenato l’inferno devastando i locali e picchiando il medico di turno. Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri del colonnello Rosario Di Gangi, un loro congiunto non avrebbe ricevuto le giuste cure e sarebbe stato trascurato. A distruggere il reparto, a terra c’erano anche vistose macchie di sangue, sarebbero stati il figlio, la figlia e la nuora dell’anziano. 

Al momento non sono stati presi provvedimenti perché i militari stanno indagando per meglio mettere a fuoco movente, dinamica e responsabilità. Il reparto è rimasto chiuso per consentire la sanificazione anti Covid dei locali e delle attrezzature mediche. Tutte le emergenze in arrivo sono state dirottate in altri presidi ospedalieri. Il direttore sanitario Maurizio D’Ambrosio, in riunione all’ospedale di Scafati, ha immediatamente raggiunto l’Umberto I per verificare quanto accaduto e decidere il da farsi. Il sindaco Manlio Torquato, che a metà mese aveva chiesto un incontro con il direttore generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, per la carenza dei medici in ospedale, ha deciso che lunedì darà vita ad un sit in di protesta. «Monterò una tenda e farò il sindaco davanti all’Umberto I fino a quando Iervolino non verrà, come promesso, per incontrare medici e personale. È incomprensibile il silenzio della direzione generale. La situazione non è più sostenibile. Non è più tempo di silenzio e impegni andati a vuoto. Quanto accaduto in pronto soccorso è emblematico di un lavoro portato avanti con difficoltà da un personale ridotto». «Non intendo restare a guardare», avrebbe detto il primario Esposito ad alcuni suoi collaboratori, minacciando le dimissioni. Non è la prima volta che la dottoressa Esposito fa sentire la sua voce per il problema dell’organico in servizio. L’ultimo appello risale al mese scorso, provocò l’indignazione di tanti suoi colleghi e dello stesso sindaco che chiese al direttore generale un intervento immediato. Mercoledì pomeriggio il pronto soccorso era rimasto praticamente sguarnito con soltanto due medici al lavoro mentre la norma ne prevede almeno quatto per ogni turno. Attualmente mancano all’appello 12 medici su una pianta organica che ne conta 24, alcuni dei quali non ancora specializzati in medicina dell’emergenza. «Ci sentiamo soli e lasciati allo sbaraglio – hanno detto alcuni medici – una situazione critica che mette a repentaglio la nostra incolumità e quella degli ammalati».

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Il Mattino