Rapporto povertà, famiglie senza cibo e farmaci: richieste d’aiuto raddoppiate

Rapporto povertà, famiglie senza cibo e farmaci: richieste d’aiuto raddoppiate
Da agosto 2021 a oggi la Caritas diocesana, diretta da don Flavio Manzo, ha erogato 50mila euro per esigenze primarie delle persone che hanno chiesto aiuto per pagare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Da agosto 2021 a oggi la Caritas diocesana, diretta da don Flavio Manzo, ha erogato 50mila euro per esigenze primarie delle persone che hanno chiesto aiuto per pagare l’affitto o le bollette, vestirsi o acquistare medicinali. Le difficoltà economiche portano spesso al bivio della scelta tra sfamarsi o curarsi. È per questo che, lo scorso 23 marzo, l’organismo diocesano della carità ha inaugurato il Banco farmaceutico nella sede centrale di via Bastioni. Il servizio è a disposizione ogni mercoledì mattina, dalle 9.30 alle 12.30, occupandosi della distribuzione di farmaci da banco e, in alcuni casi, anche dei medicinali per i quali è necessaria la prescrizione medica (esclusi gli psicofarmaci). Un altro numero significativo è riferito ai senza fissa dimora accolti nelle strutture diocesane: 18 nella casa dei Missionari Saveriani a Rione Petrosino; 17 nei locali parrocchiali della Medaglia Miracolosa, a Rione Campione; 10 al dormitorio “Gesù misericordioso” di largo Barbuti, nel centro storico; 12 al Convento dell’Immacolata, in piazza San Francesco. Due settimane fa la Comunità di Sant’Egidio ha pubblicato la guida “Dove mangiare, dormire e lavarsi” a Napoli e in Campania. È uno strumento utile per chi non ha una dimora e vive in strada, con tanti riferimenti utili anche su Salerno e provincia.



L’incidenza del Covid 19 sulle condizioni economiche generali della popolazione è nel dato riferito alle persone che, a Salerno e provincia, ricevono attualmente aiuto dal Banco alimentare Campania attraverso enti pubblici e privati, parrocchie e associazioni convenzionati che si occupano della distribuzione diretta dei beni. Nel 2019 i destinatari erano 48.140, a fine 2021 sono stati 77.863. L’aumento registrato è del 38,18%. Nel 2021 non è stato presentato il consueto Dossier sulle povertà e le risorse della Caritas di Salerno-Campagna-Acerno, ma si è preferito dare uno sguardo d’insieme facendo confluire i dati nel Dossier regionale 2020-2021, redatto con il coordinamento scientifico del sociologo Ciro Grassini. Tra le altre sedi diocesane che hanno trasmesso le cifre del fenomeno alla delegazione regionale Caritas Campania vi sono, oltre Salerno, anche le sedi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore-Sarno e Teggiano-Policastro. Ebbene, nel 2019, le persone accolte nei Centro di ascolto campani sono state 8.173. La cifra è riferita agli utenti, che però spesso chiedono aiuto per l’intera famiglia. In definitiva, ad aver beneficiato di sostegno diretto o indiretto, sono state oltre 25mila persone. Nel 2020, con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, gli utenti delle sedici Caritas diocesane, che hanno fornito le statistiche, sono stati 14.662. Il numero di chi ha ricevuto aiuto è dunque aumentato a 45mila persone. L’incremento dell’utenza tra il 2019 e il 2020 ha raggiunto la percentuale del 79,4%. 



Considerato l’aumento considerevole si rende sempre più necessario una più efficace gestione delle richieste. È per questo che, tra i progetti in cantiere della Caritas diocesana di Salerno, rientra anche l’introduzione del software Ospoweb, un database messo a disposizione dalla sede nazionale. Si tratta di un sistema che ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle persone in difficoltà che si rivolgono ai centri d’ascolto parrocchiali, zonali e centrali. Un parroco o un collaboratore potrà inserire i riferimenti, secondo modalità compatibili con la normativa sul trattamento dei dati personali, così che la persona possa trovare la soluzione migliore per la propria problematica in un’intera rete di uffici e servizi. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino