Ravello, bus giù dal tornante: una messa in suffragio di Nicola Fusco a un anno dalla tragedia

Sarà celebrata presso il Duomo di Ravello mercoledì 8 maggio, alle ore 11

Il ricordo
Costiera Amalfitana unita nel ricordo della prematura scomparsa di Nicola Fusco, il ventottenne autista originario di Agerola volato giù col bus a cui era alla guida da un...

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Costiera Amalfitana unita nel ricordo della prematura scomparsa di Nicola Fusco, il ventottenne autista originario di Agerola volato giù col bus a cui era alla guida da un tornante della provinciale per Ravello l’8 maggio dello scorso anno.

Nel primo anniversario della morte, le comunità di Ravello e di Scala, su iniziativa delle rispettive amministrazioni comunali, tributeranno il loro ricordo allo sfortunato ragazzo, nel corso di messa di suffragio che sarà celebrata presso il Duomo di Ravello mercoledì 8 maggio, alle ore 11.

«Il profondo vuoto lasciato da Nicola, negli affetti familiari, nei cuori dei colleghi e di tutti coloro che lo conoscevano e lo hanno ammirato ed amato è, e resterà, incolmabile - si legge in una nota congiunta dei sindaci - La sua gioia di vivere, il suo spirito generoso e la sua gentilezza resteranno sempre vivi ed indelebili nei ricordi di noi tutti».

Dopo la celebrazione i sindaci di Ravello, Paolo Vuilleumier, e di Scala, Ivana Bottone, si recheranno sul luogo dell’incidente per deporre un fascio di fiori. Qui, lungo la provinciale che unisce il bivio di Castiglione con Ravello e Scala, si schiantò l'autobuso che il giovane autista di Agerola stava riconducendo verso Amalfi doppo aver accompagnato nella Città della Musica una comitiva di vacanzieri.

La vicenda

Era intorno a mezzogiorno quando si consumò la terribile tragedia. Il bus, poco più lungo di nove metri, quasi certamente slittando sull'asfalto reso viscido da una pioggia battente, urtò il muretto che delimitava quel tornante. Che si sbriciolò aprendo il vuoto dinanzi a quel mezzo pesante volat giù nel burrone.

Il pullman turistico urtò prima sulla roccia sottostante e rimbalzando si affossaò sulla pedonale Via Valle del Dragone, ostruendola completamente, dove rimase incastrato tra il muro della strada provinciale e quello un’abitazione su cui si notano ancora i segni di quel terribile incidente.

Nell’impatto violento il corpo del povero Nicola venne sbalzato giù rovinando per almeno altri venti metri. A individuarlo, accanto al letto del torrente, furono alcune persone che dalla strada e dai fondi circostanti richiamate dall’assordante boato, accorsero sul posto.

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Il Mattino