«Regalo di Natale» per i detenuti, condanna bis per due paganesi

«Regalo di Natale» per i detenuti, condanna bis per due paganesi
PAGANI. Avevano tentato di estorcere soldi ad un commerciante, facendo leva sul fatto di appartenere "al gruppo della Lamia", in riferimento al quartiere che la Dda...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PAGANI. Avevano tentato di estorcere soldi ad un commerciante, facendo leva sul fatto di appartenere "al gruppo della Lamia", in riferimento al quartiere che la Dda considerava il feudo del clan Fezza-Petrosino D'Auria. A quel commerciante, titolare di una sala di videogiochi, chiesero un "regalo di Natale". Soldi che servivano per gli amici detenuti. La vittima non si prestò a quell'estorsione, che dunque fallì. Ora anche in Appello è arrivata la condanna per Salvatore De Maio e Vincenzo Pepe, condannati per estorsione aggravata dalla matrice mafiosa per fatti risalenti al 1 dicembre del 2010. I giudici in secondo grado hanno confermato la sentenza del tribunale di Nocera Inferiore, condannando a sei anni e sei mesi di reclusione De Maio e a 5 anni e 6 mesi Pepe. L'episodio fu ricostruito dalla procura Antimafia di Salerno in un'inchiesta ben più ampia, dove entrambi gli imputati sono stati però assolti. Nel primo caso, un'auto avrebbe tentato di investire G.P. Questo, per punirlo dopo che lo stesso avrebbe denunciato per sequestro di persona alcuni esponenti ritenuti interni al clan di camorra di Pagani. Il secondo episodio riguardava invece sempre un tentativo di estorsione, commesso stavolta a Sant'Egidio del Monte Albino, nei riguardi del titolare di un bar. Ieri la sentenza per l'altro tentativo di estorsione, con la condanna di primo grado confermata, ora, anche in Appello.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino