Capolarato e truffa, arrestato il consulente candidato con De Luca alle regionali

Capolarato e truffa, arrestato il consulente candidato con De Luca alle regionali
È stato arrestato a Chiusi dove si era recato lunedì sera per motivi di lavoro. Gli uomini della Dia di Firenze, agli ordini del comandante Nannucci, lo sapevano e...

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È stato arrestato a Chiusi dove si era recato lunedì sera per motivi di lavoro. Gli uomini della Dia di Firenze, agli ordini del comandante Nannucci, lo sapevano e ne hanno approfittato alle prime luci di ieri per bloccarlo evitando così che potesse avvertire la moglie la quale, invece, era presso la loro abitazione di Mercato San Severino. Finisce così la carriera truffaldina di Luigi Pergamo, professore (è scritto sul proprio sito professionale) consulente assicurativo e finanziario dell’omonimo studio associato con la moglie Carmela Ciminelli, 38 anni, avvocato e consulente per i servizi sociali, finita invece ai domiciliari. Per Pergamo, 44 anni, candidato con Repubblicani Lega per Italia al consiglio regionale della Campania, in sostegno del governatore Vincenzo De Luca, si sono invece aperte le porte del carcere. Ai domiciliari anche l’imprenditore Luigi Procaccini di 64 anni. Quattro le ordinanze emesse, tre eseguite: un quarto uomo è difatti, nel frattempo deceduto per cause naturali. Altri quattro gli indagati a piede libero, due invece i notai di Firenze per i quali è stato chiesta l’interdizione all’esercizio della professione. Tanti i capi di imputazione, invece, a carico di Luigi Pergamo.

Secondo quanto accertato dagli uomini della Dia di Firenze, il 44enne era a capo di una organizzazione finalizzata alla «spoliazione, sistematica, di beni», in particolare di strutture alberghiere. Hotel che prendeva in gestione per portare via tutto ciò che poteva e allestire così altre simili attività di sua proprietà. All’interno dei suoi alberghi si sarebbe fatto anche ricorso al caporalato, con lavoratori costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno per 500/800 euro al mese, senza riposi o ferie e senza contributi. Tutti lavoratori italiani, eccetto un giovane iraniano con un permesso di soggiorno per motivi di studio. Due dipendenti donne hanno anche denunciato episodi di violenza sessuale: Pergamo avrebbe avuto degli approcci con loro minacciandole di mandarle via se non assecondavano i suoi desideri. Le accuse sono di associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di vari delitti di natura patrimoniale e tributaria i reati contestati.

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Il Mattino