Salerno, report turismo di Confesercenti: trend positivo ma servono più servizi

Federalberghi chiede una programmazione per le aperture eccezionali e gratuite dei siti museali e archeologici

Gli Scavi di Paestum
Dall’accoglienza turistica alla promozione territoriale, dai servizi alla ripartenza post pandemia. Punti di forza e criticità vengono fuori dal report...

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Dall’accoglienza turistica alla promozione territoriale, dai servizi alla ripartenza post pandemia. Punti di forza e criticità vengono fuori dal report dell’indagine digitale 2023 sull’andamento turistico per Salerno e provincia di Assoturimo Confesercenti Salerno. «Il report – spiega il presidente provinciale di Confesercenti, Raffaele Esposito - si basa sulle risposte certificate di oltre quaranta imprenditori del settore turistico della provincia di Salerno, tra i quali responsabili di categoria verticali e opinion leader territoriali, aderenti alla nostra rete. A rispondere sono stati, per lo più, imprenditori della zona a Sud di Salerno». Nel frattempo, il presidente di Federalberghi Salerno, Antonio Ilardi, sostiene la necessità di una «maggiore programmazione per i siti storici, artistici e museali» in città. 


LA FOTOGRAFIA 
Dall’indagine, «viene fuori un racconto da parte di chi fa impresa legata all’accoglienza da oltre dieci anni», premette Esposito, illustrando quanto emerge dal report: «Gli imprenditori sono soddisfatti del loro lavoro (nel 90,5%), hanno intenzione di continuare la loro attività (95,2%) perché anche soddisfatti della clientela (85,7%). La maggior parte delle aziende sono a conduzione familiare, ognuna della quali dà lavoro a circa dieci collaborazioni specializzate». «Venendo alle note dolenti – rileva il leader di Confesercenti - quando chiediamo, nel sondaggio, qual è il grado di soddisfazione dei servizi turistici offerti a livello territoriale, oltre il 70% si ritiene non soddisfatto e circa il 64% non lo è dei servizi turistici dedicati agli ospiti». Tra le altre cose, «emerge la necessità di destagionalizzare (per l’85,7% degli intervistati), in particolare per quelle imprese che sono aperte per più di sei mesi in un anno». Quanto al post pandemia, «il 57% risponde che l’attività è ripartita». «Si lavora con un’utenza per lo più regionale. Per questo, bisognerebbe implementare processi di promozione e di marketing territoriale verso l’estero, ascoltando le imprese», aggiunge Esposito, sottolineando che, «manca una buona percentuale di turismo straniero, eccezion fatta per la costiera amalfitana. L’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi dovrà, quindi, stimolare questi flussi». «Vivere di turismo domestico o regionale – argomenta Esposito - non può assolutamente bastare per il benessere di chi fa impresa e per chi vuole davvero proporre attività anche in bassa stagione, servizi da migliorare e capacità di spesa in linea con le richieste del settore turistico spesso disattese e la necessità di investire risorse in termini di promozione e marketing che siano davvero il frutto di un lavoro concertato e condiviso». 
LA RICHIESTA 
Ilardi, a capo di Federalberghi Salerno, plaude «a tutte le iniziative che rendano maggiormente fruibili i siti storici, artistici e museali di cui è ricco il nostro territorio», ma segnala «la necessità che tali opportunità di accesso gratuito o promozionale siano organizzate e calendarizzate con almeno un anno di anticipo, in modo da risultare fattori di attrazione di flussi turistici, siano condivise con le strutture ricettive, i tour operator e gli attori del sistema turistico, spesso all’oscuro di tali attività, e siano, altresì, supportate da azioni informative preventive, ampie, strutturate e accessibili in modalità multilingua».

«Auspichiamo – aggiunge il leader degli albergatori salernitani - che la fruizione dei siti museali sia arricchita da tecnologie virtuali e immersive, che l’apertura serale di tutti i siti sia la regola e non l’eccezione, che l’accesso durante le feste e le giornate di domenica sia di natura ordinaria e non straordinaria». Insomma, Ilardi auspica «un salto di qualità nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e museale, con l’impiego di capitali pubblici e privati e allo scopo di offrire nuove prospettive di sviluppo e occupazione all’intera provincia di Salerno».

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Il Mattino