Gestione rifiuti, dal Tar stop al bando: Sarim vince la disputa con il Comune di Castellabate

Ora, l’ente dovrà provvedere a rimodulare il bando, mentre la Sarim al momento continua a gestire il servizio in prorogatio

Un mezzo impegnato nella raccolta
Annullato il bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti e spazzamento del Comune di Castellabate. Il Tar di Salerno ha accolto il ricorso...

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Annullato il bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti e spazzamento del Comune di Castellabate. Il Tar di Salerno ha accolto il ricorso presentato dalla Sarim contro l’ente cilentano e la Centrale unica di committenza tra i Comuni di Cava de’ Tirreni, Castellabate e Roccapiemonte (quest’ultima non costituita in giudizio). L’azienda ricorrente, difesa dagli avvocati Fabrizio Tigano e Bruno Tassone, ha impugnato il bando e gli atti propedeutici all’affidamento del servizio lamentando che «le previsioni contenute prevedrebbero per gli operatori attività antieconomiche e sottocosto, così alterando la concorrenza e la più ampia partecipazione alle gare».

Tre le anomalie contestate dall’azienda specializzata nella raccolta dei rifiuti figurano la sottostima del costo del personale e degli automezzi ed il costo annuo delle attrezzature da installare presso il centro comunale di raccolta. Quindi, il collegio giudicante ha nominato un verificatore per accertare se i costi fossero così sottostimati da impedire all’operatore di formulare un’offerta economicamente sostenibile. I giudici hanno ritenuto legittime le rimostranze della Sarim che aveva definito le regole di partecipazione al bando «irragionevoli, tali da precludere la possibilità di presentazione di un’offerta congrua ed economicamente sostenibile».

Dalla relazione del verificatore, infatti, è emerso che i costi sono stati sottostimati da parte del Comune di Castellabate di oltre 1 milione di euro, rispetto ai circa 12 milioni posti a base di gara. Il Tar, oltre ad aver accolto il ricorso, ha condannato il Comune al pagamento delle spese di lite in favore della Sarim, liquidando in 3mila euro, ed al pagamento delle spese in favore del verificatore del collegio giudicante per un importo complessivo di 5mila euro. Ora, l’ente dovrà provvedere a rimodulare il bando, mentre la Sarim al momento continua a gestire il servizio in prorogatio.

 

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Il Mattino