Rifiutò i controlli su opera abusiva: assolto il comandante dei vigili di San Valentino Torio

Rifiutò i controlli su opera abusiva: assolto il comandante dei vigili di San Valentino Torio
SAN VALENTINO TORIO - Prosciolto il comandante della polizia municipale di San Valentino Torio, Angelo Lanzetta. L'ufficiale, inizialmente accusato di falso e favoreggiamento,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAN VALENTINO TORIO - Prosciolto il comandante della polizia municipale di San Valentino Torio, Angelo Lanzetta. L'ufficiale, inizialmente accusato di falso e favoreggiamento, rispondeva davanti al gup del solo reato di abuso d'ufficio. Accusa per la quale la procura di Nocera Inferiore ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. Attraverso il rito abbreviato e difeso dal legale di fiducia Stanislao Sessa, ha ottenuto sentenza di proscioglimento. Le indagini vertevano su di un capannone industriale da demolire nel 2008, di proprietà di Ciro e Alfonso Migliaro. Sul manufatto pendeva un'ordinanza di demolizione disposta dal tribunale, in quanto ritenuto opera abusiva. L'indagine contestava al comandante di aver omesso di effettuare controlli su quel capannone. Sia lui che altri co indagati non avrebbero - secondo il prospetto accusatorio - eseguito le verifiche delegate dall’ufficio della Procura. Su segnalazione dei carabinieri di San Valentino, inoltre, fu evidenziato come potessero sussistere legami di natura pubblico privata, visto che Alfonso Migliaro era lo zio del coniuge di una consigliera comunale. Il comandante Lanzetta, durante l’interrogatorio, aveva riferito che gli accertamenti erano stati eseguiti dal suo sottoposto e che l’esito era stato trasmesso agli uffici della Procura. Secondo la sentenza, pronunciata dal gup Paolo Valiante, non è stato considerato provato che Lanzetta avesse omesso di rispondere alla Procura e «assai debole sarebbe la prova» di una collusione tra privato-pubblico ufficiale. 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino