Rissa e spari davanti al bar: «La pistola era solo per difesa»

Rissa e spari davanti al bar: «La pistola era solo per difesa»
«Non organizzai io quell’appuntamento e la pistola non era mia. La usai per difendermi, la trovai a terra, non avevo scelta. Fu un’altra persona a...

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«Non organizzai io quell’appuntamento e la pistola non era mia. La usai per difendermi, la trovai a terra, non avevo scelta. Fu un’altra persona a portarla». Si è difeso così, prima della sentenza che arriverà il 3 maggio, il 33enne ucraino P.I. accusato di tentato omicidio nei confronti di un romeno. Una circostanza che fu l’evoluzione di una prima rissa a Scafati, spostatasi poi a Nocera Inferiore, nei pressi del Garden Bar, per consumare la vendetta. L’uomo è accusato di detenzione abusiva di arma da fuoco, tentato omicidio e anche di detenzione di banconote false, dal valore di circa 4.800 euro. Risultato di una perquisizione dei carabinieri in casa. Era il 7 maggio 2018, quando due ragazzi minorenni di nazionalità romena furono coinvolti in una rissa con un gruppo di ucraini, nei pressi di un bar a Scafati. Tra questi ci sarebbe stato anche l’imputato, che avrebbe schiaffeggiato i due giovani. In un secondo momento, le vittime chiesero soccorso ai propri familiari, che attraverso un giro di telefonate, concordarono un incontro a Nocera Inferiore per chiarire quanto accaduto a Scafati, poco prima. Nei pressi del Garden Bar, vicino all’ingresso dell’autostrada, in pieno centro cittadino. Era domenica sera. Ma quando il gruppo giunse a bordo delle proprie auto, secondo i carabinieri, l’attuale imputato sparò tre colpi verso il padre di uno dei ragazzini, precedentemente schiaffeggiati a Scafati. Gli spari furono la conseguenza di una seconda rissa, consumata nei pressi del bar di Nocera. In pochi secondi scoppiò il panico, con le persone a fuggire per strada dopo aver udito i colpi d’arma da fuoco.
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Il Mattino