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Ritardi negli ordini di sfratto ma anche di notifiche di atti, quali procedure di pignoramento, in cambio di soldi e altre utilità. In due casi - secondo le accuse - anche di rapporti sessuali. Si è chiusa l’inchiesta nei riguardi del 65enne ufficiale giudiziario, in servizio presso l’Unep del Tribunale di Nocera Inferiore e recentemente trasferito in carcere, dopo la pronuncia della Cassazione.
La procura ha mandato sotto processo 14 persone, attraverso la formula del giudizio immediato e in ragione degli elementi raccolti, ritenuti gravemente indiziari. Tra queste ci sono anche quattro avvocati. Il dipendente risponde, da solo, anche di concussione e violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari (in concorso con privati cittadini ma anche avvocati). L’indagine condotta dalla procura di Nocera è racchiusa in un periodo che va da luglio a novembre 2022. Gli elementi investigativi furono messi insieme dai carabinieri del nucleo operativo, attraverso pedinamenti e intercettazioni. Agli atti ci sono anche gli interrogatori sostenuti da alcuni degli indagati, compreso quello recente del 65enne. Quest’ultimo, secondo il teorema accusatorio, avrebbe promesso di ritardare un ordine di sfratto ed un atto di pignoramento, in cambio di favori e rapporti di natura sessuale, pretesi da due donne. Fu proprio la denuncia di una delle due a spingere la procura ad aprire un’inchiesta. Stando ai capi d’imputazione, l’uomo avrebbe approfittato, in particolare, delle condizioni di grave disagio socio-economico nelle quali versavano le due.
I fatti oggetto del procedimento si sarebbero consumati tra Angri e Scafati, territorio di riferimento dell’ufficiale giudiziario. L’indagato avrebbe ottenuto cifre in denaro che andavano dai 150 ai 700 euro per ritardare un’ordinanza di sfratto così come atti di notifiche di citazioni in udienza, rinviando inoltre alcune procedure di pignoramento. Negli episodi ricostruiti dalla procura, in un’occasione, il dipendente sarebbe stato ricompensato con due casse di pomodori. L’uomo avrebbe trovato terreno fertile - secondo le accuse - per le sue richieste, potendo contare su quegli "accordi corruttivi" e sulla disponibilità di avvocati e parti private coinvolte nei vari procedimenti giudiziari, in relazione ai quali il 65enne prestava le proprie mansioni. Di recente, l’uomo aveva reso, in un lungo interrogatorio al sostituto procuratore Marco Fiorillo, la sua versione dei fatti su ogni singolo episodio contestato.
La prima udienza per il giudizio immediato è fissata per il mese di maggio.
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