Rivelano notizie di un'indagine, due poliziotti rischiano il processo

Rivelano notizie di un'indagine, due poliziotti rischiano il processo
CAVA DE' TIRRENI. Rischiano il processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio della procura due poliziotti in servizio al commissariato di Cava, insieme ad una terza persona,...

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CAVA DE' TIRRENI. Rischiano il processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio della procura due poliziotti in servizio al commissariato di Cava, insieme ad una terza persona, un calciatore, coinvolti in un'indagine della Dda di Salerno contro il gruppo degli Zullo. L'accusa è di rivelazione del segreto istruttorio. I due poliziotti, in qualità di pubblici ufficiali impegnati nel lavoro d’indagine, avrebbero violato i doveri inerenti alle loro funzioni, avendo notizie riservate sull’esistenza del procedimento penale seguito dall’ufficio della Direzione distrettuale antimafia di Salerno. Notizie che dovevano restare segrete ma che sarebbero state comunicate a quel terzo uomo, un atleta, al fine di rassicurarlo sul suo mancato coinvolgimento. Il terzo indagato, considerato istigatore della condotta, avrebbe avuto a che fare con un'accusa di spaccio di droga. L’indagine generale era invece concentrata su episodi estorsivi ascritti al presunto clan di camorra di Dante Zullo, con diverse accuse anche per usura. Decisiva per l'indagine fu la deposizione del collaboratore di giustizia Giovanni Sorrentino. Il primo blitz contro quel gruppo portò a 14 arresti. L'episodio che vede indagati i due poliziotti rappresenta uno stralcio dal procedimento madre, con le indagini preliminari concluse e la richiesta di processo a firma della procura. I due poliziotti, in servizio al commissariato di Cava de’ Tirreni, rispondono del reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, in concorso con il presunto istigatore, a sua volta finito all’attenzione dei reparti impegnati nel lavoro investigativo.
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Il Mattino