SALERNO - In neurochirurgia al Ruggi si volta pagina. Dopo gli interventi di ristrutturazione alla vecchia chirurgia vascolare, è finalmente pronto il nuovo reparto,...
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La nuova allocazione, dal terzo piano del modulo D a quello A, consente la disponibilità di locali più ampi e nuovi, oltre ad avere di fianco la terapia intensiva. Per fine mese è anche in previsione la nomina del nuovo primario ospedaliero.
Messa alle spalle l’inchiesta sul presunto giro di mazzette per scavalcare le liste d’attesa, prende corpo la nuova neurochirurgia post-Brigante. Un nuovo reparto, è bene mettere subito in chiaro, messo al passo con la qualità delle attività chirurgiche e ospedaliere degli operatori, mai messa in discussione dallo scandalo, e che fa dell’unità operativa un vero punto d’eccellenza del Mezzogiorno. Gli interventi, che in un primo momento si ipotizzava dovessero interessare solo i bagni e qualche altra piccola opera di risistemazione, si sono rilevati in corso d’opera essere invece più ampi, con la ristrutturazione che ha interessato anche tutte le stanze, una ritinteggiatura complessiva, oltre ad altri interventi su alcune infiltrazioni d’acqua con la sottostante ortopedia. L’ex chirurgia vascolare, ricordiamo, era inutilizzata ormai da tempo ed è un reparto jolly. Nulla a che vedere con la vecchia unità di neurochirurgia, quasi fatiscente, di certo non al passo con quelle che erano le mani illustri del luminare giapponese che operava, e che avrebbe indotto a ipotizzare un reparto strutturalmente all’avanguardia.
La nuova sistemazione, col trasloco dal terzo piano del modulo D a quello A, consente di essere più vicini al blocco operatorio e di avere il conseguente vantaggio di poter trasportare il paziente, dopo l’intervento, in terapia intensiva, prima di essere trasferito in corsia.
«Stiamo lavorando su più fronti per migliorare la qualità dell’assistenza dei pazienti del Ruggi su tutti gli aspetti – ha detto il direttore generale Nicola Cantone – Proprio l’altro giorno è stata fatta una disposizione che interessa la riorganizzazione di tutti i reparti. È arrivato il mammotome, novità ci saranno anche per la Brest unit, così come la neuropsichiatria infantile verrà riallocata in spazi più ampi».
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Il Mattino