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A parere dei giudici il punto relativo all’offerta tempo è quello più “opaco”. «Il collegio - si legge nella sentenza pubblicate ieri - ritiene dirimente la censura di contrasto e distonia delle previsioni del disciplinare, non superabili neppure con l’impiego dei criteri di interpretazione». Interpretazione che risulta difficile perché non appare chiaro se l’attribuzione del punteggio relativo all’offerta tempo «si riferisca al tempo in senso di differenziale rispetto al tempo di esecuzione posto a base d’asta (cioè giorni 1020), come ritenuto dall’amministrazione nel verbale numero 10 del 2023 posto a fondamento dell’aggiudicazione, oppure come tempo in senso di numero assoluto di giorni, come ritenuto dalla parte ricorrente, sia pur previa operazione manipolativa e correttrice di inversione del numeratore e denominatore rispetto a quanto previsto nel disciplinare». «In alcuni punti - argomentano ancora i giudici - il disciplinare sembra riferire l’offerta tempo alla riduzione rispetto al tempo di esecuzione posto a base d’asta nel disciplinare. In altri punti, il disciplinare sembra riferire l’offerta tempo al tempo assoluto e non al tempo in termini di riduzione rispetto al tempo di esecuzione indicato a base d’asta nel disciplinare».
Queste le ragioni che portano il Tar a cancellare l’intera gara obbligando la Regione Campania a ripartire da zero. Alla luce di quanto accaduto si ipotizza un inevitabile allungamento dei tempi per l’inizio dei lavori. La deadline indicata dal presidente De Luca che intendeva avviare il cantiere entro questo autunno è già saltata. Rimandata a data da destinarsi. Per il momento la Regione Campania non commenta né si pronuncia sull’eventualità di un ricorso al Consiglio di Stato che appare, invece, più probabile per Sis che potrebbe decidere di chiedere un risarcimento danni. In ogni caso, l’indizione di una nuova gara prospetta tempi lunghi.
«Il mito della vantata efficienza è smentito dalla realtà - commenta il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI in Campania - avevo già denunciato con una interrogazione parlamentare le gravi anomalie ma De Luca si sperticava ad annunciare l’inizio dei lavori per giugno 2023. Siamo ormai a novembre e non solo i lavori non sono partiti ma sembra essere pregiudicata anche la gara. De Luca calcia sempre la palla in avanti ma gli torna sempre indietro: non è capace di far funzionare l’attuale Ruggi e neanche di far partire i lavori del nuovo».
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