Secondo Questura e Ministero dell'Interno avrebbe dovuto lasciare l'Italia, abbandonare qui il figlio appena maggiorenne e fare rientro in patria, in Georgia, da dove...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La storia comincia nell'aprile del 2017, quando la donna arriva in Italia con un visto turistico. Nell'ottobre dello stesso anno la raggiunge il figlio: l'adolescente è un atleta, si iscrive a scuola e frequenta anche una palestra, come istruttore di lotta. Così, nel maggio del 2018, la madre ottiene dal Tribunale per i minorenni il permesso di soggiorno per assistenza al minore. Intanto lavora come domestica, ma nello scorso ottobre il ragazzo compie 18 anni e l'autorizzazione del Tribunale minorile non ha più valore. Tuttavia la donna ha firmato nel frattempo un contratto di assunzione, si è bene inserita nel contesto locale e può presentare un'istanza di permesso di soggiorno per lavoro subordinato, chiedendo di regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale.
Credeva che non ci sarebbero stati problemi, invece ad aprile le è stato notificato il provvedimento di diniego e a lei è sembrato mancare il respiro: il figlio poteva restare in Italia, in virtù di un permesso di un anno per attesa occupazione; lei, invece, doveva andarsene. Ha chiesto aiuto al legale che aveva già seguito la pratica al Tribunale per i minorenni, l'avvocato Gerardo Cembalo, e ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo. Contro di lei si è costituito in giudizio il Viminale, dando mandato all'Avvocatura dello Stato e sostenendo che il nulla osta per l'assistenza a minori non è convertibile in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. I giudici, però, sono stati di un altro avviso: pochi giorni fa la sentenza del Tar ha evidenziato che il principio di non convertibilità non si applica in maniera automatica e che nella valutazione dei casi vanno tenuti in conto altri fattori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino