Salerno, in 55 comuni è disabitata una casa su due

Il record nella piccola Sacco, nel capoluogo quasi diecimila alloggi senza inquilini

Case vuote nella piccola Sacco: è il paese salernitano con più alloggi disabitati
L’altra faccia dello spopolamento è racchiusa in un numero: 201994. È il totale delle case disabitate in provincia di Salerno. A fornire un quadro chiaro della...

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L’altra faccia dello spopolamento è racchiusa in un numero: 201994. È il totale delle case disabitate in provincia di Salerno. A fornire un quadro chiaro della situazione è il report realizzato da Openpolis sulla base dei dati Istat raccolti nell’ambito del censimento della popolazione italiana. Una fotografia nitida che più di altri studi collega le migrazioni interne, il consumo del suolo e l’emergenza abitativa leggendoli come parte di uno stesso problema. Prima, però, è doverosa una premessa: cosa si intende per case disabitate? In tale classificazione, come si legge nel report, rientrano tutte le abitazioni, vuote, sfitte e quelle non occupate in modo continuativo. Unendo i dati forniti dai 158 Comuni che compongono la provincia di Salerno si scopre che il 43,7% delle case presenti sul territorio rientrano in tale categoria. Una percentuale che pone l’area salernitana a debita distanza dalla Top 10 nazionale delle province, guidata da Sondrio col 57% e chiusa da Belluno col 49,46%, ma al primo posto in regione davanti ad Avellino (42,04%) e Benevento (41,33%). 


Analizzando i numeri in maniera dettagliata si scopre che a pagare lo scotto maggiore sono, manco a dirlo, i centri delle aree interne. Nella classifica, infatti, i primi posti sono tutti ad appannaggio dei Comuni classificati come «periferici» ed «ultraperiferici». In cima alla graduatoria vi è Sacco con il 71,61% di case disabitate (570 su 796). A seguire, a pochissima distanza, Romagnano al Monte con il 71,39% (474 su 664). Nelle prime posizioni anche Montecorice (70,92%), San Mauro Cilento (70,86%), Pollica (70,50%), Ispani (69,53%), Corleto Monforte (69,09%), Santomenna (68,41%), Roscigno (67,20%) e Centola (66,30%). A seguire altri piccoli Comuni come Aquara (65,28%), Pisciotta (65,06%), Valle dell’Angelo (64,86%), Campora (62,88%) e Sant’Angelo a Fasanella (62,06%). In totale, sono 55 i Comuni in cui le case disabitate superano il 50%. «Le dinamiche demografiche - si legge nel report - incidono in misura più impattante sulle aree interne, più soggette a spopolamento e invecchiamento della popolazione. Queste zone sono quelle caratterizzate dalle distanze maggiori rispetto ai servizi essenziali come i comuni intermedi, periferici e ultraperiferici con distanze pari a 20, 40 e 75 minuti dal polo più vicino».

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Al contrario, dall’altra parte della classifica vi sono quasi tutti i centri più popolosi dell’area salernitana. Al primo posto nella graduatoria dei Comuni con il più alto numero di abitazioni occupate, però, c’è una sorpresa: Palomonte con l’88,98% (1462 case abitate su 1643). A seguire Pontecagnano Faiano (87,04%), Bellizzi (86,52%), Eboli (86,08%), Battipaglia (85,82%), Scafati (84,87%), Salerno (84,50%), Baronissi (82,63%), Cava de’ Tirreni (82,62%), Campagna (81,99%), San Mango Piemonte (81,28%), Nocera Superiore (81,11%), Pellezzano (80,95%) e Montecorvino Pugliano (80,07%). 

Se si analizzano i numeri prendendo in esame la classificazione dei Comuni emerge che in quelli classificati come «ultraperiferici» e «periferici» la media delle case disabitate si attesta sul 50,85% per un totale di 100784 abitazioni non occupate. Nei Comuni classificati come «polo» e di «cintura» la percentuale delle case non abitate scende al 25,03%. Nei Comuni della fascia «intermedia» la percentuale, invece, si ferma al 43,56%. Altrettanto interessante è l’analisi dei numeri assoluti Comune per Comune, capaci di illuminare aspetti che riguardano soprattutto le città più popolose e che sfuggono alle classifiche basate sulle percentuali. A Salerno, ad esempio, sono 9948 le abitazioni non occupate, pari al 15% del totale. Seguono Castellabate con 6140 e Nocera Inferiore con 5776. Sopra quota cinquemila anche Agropoli (5712), Capaccio Paestum (5412), centri che, come Castellabate, registrano un grande afflusso turistico estivo, e Sarno (5146). 4760 le abitazioni non occupate a Pagani, mentre a Cava de’ Tirreni sono 3969. Fra i centri popolosi Battipaglia si ferma a 3171, mentre Scafati a 3038. Riassumendo in una sola cifra: nei Comuni con più di 15mila abitanti le case non abitate sono in totale 61970. Numeri che impongono una riflessione, dunque, non solo sul fronte dello spopolamento, ma anche su quello del consumo del suolo. «Il tema delle case sfitte - conclude il report di Openpolis - non è soltanto una sfaccettatura dello spopolamento ma ha anche dei risvolti ambientali, come l’eccessivo consumo del suolo e incide pure su dinamiche sociali come l’emergenza abitativa». 

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Il Mattino