Salerno, «Simplicia»: il marchio del Giardino della Minerva esportato negli States

«Simplicia», il marchio del Giardino della Minerva di Salerno esportato negli States

Il gemellaggio ai Giardini della Minerva
Pochi giorni fa il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, aveva annunciato l’avvio di un’azienda agricola con la quale raccogliere e...

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Pochi giorni fa il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, aveva annunciato l’avvio di un’azienda agricola con la quale raccogliere e trasformare le olive degli alberi insistenti nell’area archeologica dei siti vesuviani. Le aree culturali si aprirebbero a percorsi sperimentali con cui riscoprire la storia antica e immaginare nuovi metodi produttivi che rigenerino risorse locali. Accade lo stesso anche per il Giardino della Minerva, che in occasione della tradizionale visita guidata nel centro storico salernitano (il Trekking Urbano di martedì scorso, organizzato dall’Associazione Erchemperto di Paola Valitutti, con il patrocinio del Comune di Salerno) ha suscitato l’interesse della delegazione del Botanic Gardens di Denver (Colorado, Stati Uniti). I rappresentanti del sito statunitense hanno espresso la volontà di esportare oltreoceano «Simplicia», il marchio registrato dal Giardino della Minerva, linea di prodotti legata alla tradizione della Scuola medica salernitana. Il programma si inserisce all’interno di un gemellaggio con aziende locali specializzate in coltivazione e produzione di rimedi a base di piante officinali e la Fondazione Scuola Medica Salernitana. Si aprirebbero orizzonti interessanti, attraverso la produzione di sostanze per il benessere del corpo, legati alla divulgazione del patrimonio culturale autoctono. Erano 300 i partecipanti al trekking urbano che aveva come tema «Salerno medievale, svariate sfumature di verde». Tra i turisti italiani, anche i vertici del noto giardino botanico situato nel quartiere di Cheesman Park. «Siamo molto felici di aver raccontato il progetto nuovo, la registrazione di questo marchio con cui produciamo un gemmoderivato – spiega Luciano Mauro, coordinatore del gemellaggio e direttore del Giardino della Minerva – Siamo andati a raccogliere le gemme, le parti terminali di rametti, meristemi apicali. Quando un rametto cresce, nella parte finale ospita cellule particolari ricche di un principio attivo potente. Macerando le gemme in acqua si ottiene una sostanza, un fitocomplesso. Tutto ciò che stiamo producendo si lega alla tradizione della Scuola, che non era solo fatta di grandi medici, ma anche di speziali che realizzavano medicamenti. Anzi a Salerno c’era una strada degli speziali con i loro preparati terapici. Abbiamo così pensato che dopo 700 anni fosse il momento di costruire qualcosa di concreto. Simplicia è stato creato anche per rinverdire questo percorso salernitano». 


IL PROGETTO
Sono state scelte 16 piante rappresentative per il progetto etico, ideato e realizzato dall’Associazione Erchemperto, il cui ricavato sarà investito totalmente nel sostegno economico del Giardino della Minerva. La raccolta in natura delle materie prime è avvenuta nel Parco nazionale del Pollino. «La sostanza ha azioni variegate – continua Mauro – Contro l’asma, le allergie, tachicardia o pressione alta. Non sono farmaci, ma attivatori di benessere. La visita del Denver Botanic Garden creerà maggiori interessi sulla storia illustre della Scuola e del Giardino che tra l’altro riaprirà la prossima primavera». Gli ospiti, insieme agli altri partecipanti del trekking, hanno potuto visitare la Salerno medievale.

«Abbiamo creato questo format con passeggiate serali miste a eventi, musica e attori – racconta Paola Valitutti, archeologa e presidente Erchemperto – Siamo specializzati nei percorsi tematici, che rendono più efficace la passeggiata. Hanno visitato le aree di San Benedetto, San Francesco di Paola, San Giovanni di Dio, l’Hortus Magnus, Santa Maria delle Grazie, ripercorrendo anche via Trotula de Ruggiero in omaggio alla medichessa. In questo modo passiamo in rassegna anche la storia della città».

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Il Mattino