Covid a Salerno, infetti sanitari e autisti di via Vernieri: «Ora separate i servizi»

Covid a Salerno, infetti sanitari e autisti di via Vernieri: «Ora separate i servizi»
Tre medici, tre infermieri e alcuni autisti delle ambulanze positivi. Spazi condivisi e continui assembramenti di personale e pazienti che condividono guardia medica e servizio di...

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Tre medici, tre infermieri e alcuni autisti delle ambulanze positivi. Spazi condivisi e continui assembramenti di personale e pazienti che condividono guardia medica e servizio di emergenza. Grido d'aiuto da parte dei medici del Saut di via Vernieri, che segnalano una situazione non più sostenibile e di forte insicurezza per sanitari e utenti. La richiesta dei medici all'Asl è di individuare nuovi locali e separare il servizio di continuità assistenziale dagli altri ambiti. Sono 115, intanto, i nuovi tamponi positivi comunicati dall'Unità di crisi della Regione, con punte di 16 casi a Eboli e 10 a Vallo della Lucania. Stabile la situazione a Salerno città, dove si registrano 14 contagi. Appello della Uil medici al manager dell'Asl Mario Iervolino a farsi portavoce di un tavolo interaziendale per l'integrazione tra ospedale e territorio.

La guardia medica, in via Vernieri, convive in un presidio dove ci sono diverse figure, che vanno dal Saut (assistenza urgenza), dove si registrano in questi giorni diverse positività (3 medici su 9 e 3 infermieri e alcuni autisti), alla medicina di base. Nonostante le diverse ipotesi avanzate negli anni scorsi di sdoppiamento dei settori assistenziali, attualmente i pazienti che si recano al vecchio pronto soccorso di Salerno si trovano a incrociare personale del Saut, così come i sanitari delle due aree condividono anche le tre stanze presenti al piano superiore, con un bagno utilizzato da oltre 40 persone. «Già nella prima fase, quando ci sono stati i primi casi positivi, abbiamo chiesto di essere spostati da qualche altra parte - segnalano i camici bianchi - I presidi di protezione sono pressoché nulli. Nei nostri ambulatori, dove sono presenti una scrivania, un lettino e un lavabo, non ci sono neanche i pannelli in plexiglass che assicurino una distanza. Ne va proprio della dignità di noi medici. Soprattutto nelle stanze di ristoro, la dottoressa non può effettuare i turni di notte perché dovrebbe condividere l'unica stanza e l'unico bagno con noi». Nel presidio di Vernieri sono presenti il Saut, che effettua visite domiciliari, trasporta i pazienti in ospedale, anche dei sospetti casi covid, la guardia medica, l'ambulatorio del Psaut, aperto solo di giorno e il centralino covid. La struttura, circa 15 giorni fa, è stata oggetto anche di una visita dei Nas, che hanno prescritto alcuni interventi da effettuare.

Sono 115, intanto, i nuovi tamponi positivi comunicati dall'Unità di crisi della Regione, di cui ad Agropoli 3, Albanella 3, Amalfi 1, Angri 5, Ascea 3, Baronissi 1, Battipaglia 8, Bellizzi 2, Bracigliano 2, Calvanico 1, Camerota 1, Campagna 3, Capaccio 6, Castel San Giorgio 1, Castel San Lorenzo 1, Castellabate 1, Cava de' Tirreni 2, Celle di Bulgheria 1, Ceraso 1, Cicerale 1, Colliano 6, Corbara 1, Eboli 16, Futani 1, Giffoni Valle Piana 7, Mercato San Severino 3, Moio della Civitella 2, Montano Antilia 1, Montecorice 1, Montecorvino Pugliano 4, Montesano sulla Marcellana 1, Nocera Inferiore 6, Nocera Superiore 1, Novi Velia 2, Padula 1, Pagani 4, Pellezzano 1, Pisciotta 1, Pontecagnano 2, Roccadaspide 4, Roccapiemonte 1, Salerno 14, San Cipriano Picentino 2, San Marzano sul Sarno 1, San Valentino Torio 2, Sant'Egidio del Monte Albino 5, Santa Marina 1, Sapri 1, Scafati 2, Sessa Cilento 1, Stella Cilento 1, Teggiano 2, Vallo della Lucania 10. Appello della Uil medici al manager dell'Asl Mario Iervolino affinché si faccia promotore di un'azione di integrazione tra ospedale e territorio, Asl e Ruggi. «Il tavolo di crisi interaziendale può essere lo strumento giusto - scrivono Pasquale Vastola e Raffaele Albano - per rendere efficaci i processi riorganizzativi dei vari presidi ospedalieri e territoriali, in particolare al Ruggi, in ragione del fatto che fin qui le articolazioni territoriali hanno evidenziato un quadro dirigente del tutto inadeguato nella traduzione delle direttive in percorsi assistenziali ed in procedure operative, realizzando una fase assistenziale di estrema confusione, con direttive spesso improvvisate e contraddittorie». 

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Il Mattino