Salerno, piazza Cavour e passeggiata negata: il giallo dello striscione della «vergogna»

Dopo le polemiche legate al cantiere bloccato, non si sa chi ha apposto lo striscione sul lungomare

Lo striscione di protesta a piazza Cavour
Uno striscione emblematico e che non ha lasciato certamente spazio ad interpretazioni. Ieri mattina, sulle transenne che bloccano ancora quella che fu piazza Cavour, la scritta...

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Uno striscione emblematico e che non ha lasciato certamente spazio ad interpretazioni. Ieri mattina, sulle transenne che bloccano ancora quella che fu piazza Cavour, la scritta nera su fondo bianco ha spiccato ancora di più: “Il cantiere della vergogna”.

A caratteri cubitali, con il tipico stile di chi è abituato a frequentare i gradoni dei settori più “caldi” degli stadi. Il cantiere che rende off-limits la passeggiata e la viabilità nel cuore della città di Salerno continua ad essere sotto i riflettori di cittadini, gruppi, associazioni, opposizioni, politici.

Questa volta, però, c’è chi ha lasciato che l’anonimato stendesse un velo di mistero su quel messaggio lasciato in un qualsiasi giorno, sicuramente quello dopo il consiglio comunale dell’ente di via Roma, dove il cantiere e l’argomento Cavour è passato – seppur velatamente e a tratti nei corridoi – tra le discussioni di assessori, consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione che sull’argomento continuano a dare battaglia.

Ma i cittadini a quanto pare sentono ancor di più il peso e l’ingombro, tanto da scendere in campo in prima persona a combattere una sorta di guerra che adesso è ferma solo ad un braccio di ferro tra il Comune di Salerno e la Parking Cavour Srl che attraverso un progetto di finanza avrebbe dovuto realizzare i box interrati nell’area di fronte a palazzo Sant’Agostino ora interdetta a tutti e che rimane la più discussa della città di Arechi tra proteste, polemiche, burocrazia e ora anche aule di tribunale.

A tal proposito nelle scorse settimane è stata presentata opposizione al decreto ingiuntivo dall'ente (contro la richiesta di 3 milioni di risarcimento alla Pcs) e adesso bisogna attendere che il Tar si pronunci.

Potrebbe farlo nei primi 10 giorni di aprile e a seconda della sentenza si valuteranno gli ulteriori passi e soprattutto come procedere per provare almeno a ripristinare la viabilità attorno all’area ancora occupata da transenne e dal cantiere, oramai in stato di abbandono che rappresenta anche un pericolo per i passanti e soprattutto per i bambini nella passeggiata del lungomare, parzialmente ristretta e occupata proprio dai lavori oramai fermi.

Tempi, dunque, che rimangono ancora non definiti né sul calendario né sulla tabella di marcia delle contromosse. Ad oggi, la certezza però è che per i cittadini la situazione sembra essere diventata insostenibile, nonostante da Palazzo, l’amministrazione comunale abbia messo nero su bianco – con una delibera di giunta oramai datata 40 giorni fa – lo stop al cantiere con la conseguente discesa in campo della giurisprudenza che si è fatta (almeno lei) spazio nella vicenda.

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Il Mattino