Salerno: prof malati o in pensione, ora è fuga dalle cattedre

Salerno, dimjinuiscono i prof
Il post pandemia, lo stress e le malattie pregresse. E ancora, gli immancabili scontri con le famiglie e le troppe intemperanze degli studenti. Gli ultimi anni di scuola hanno...

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Il post pandemia, lo stress e le malattie pregresse. E ancora, gli immancabili scontri con le famiglie e le troppe intemperanze degli studenti. Gli ultimi anni di scuola hanno aggravato la condizione della classe docente. Aumentano i prof inidonei al servizio. Ed è sempre più allarme docenti fragili. Nell'ultimo anno e mezzo sono stati 88 i docenti salernitani classificati inidonei al servizio in classe. Si sono acuite le loro fragilità e non potranno tornare dietro la cattedra. A questo dato si aggiunge quello dei pensionamenti: a quanto si apprende, oltre ai 606 pensionamenti ordinaria in base ai criteri di vecchiaia, in provincia di Salerno oltre 198 docenti e professori hanno fatto domanda di pensione anticipata secondo i criteri di Opzione donna e Opzione 103. Una fuga dalla scuola e dalla cattedra, quindi. Ma a preoccupare maggiormente è l'aggravamento della salute dei prof, sullo sfondo di un'età media sempre più in là con gli anni. Prima della pandemia, cioè nel 2019, erano solo 22 i docenti classificati come inidonei: in pochi anni si è saliti alla soglia di 88 professori. Di questi, 28 docenti inidonei sono permanentemente transitati nel ruolo Ata, lavoreranno quindi in segreteria. I prof con problemi di salute saranno fermi ai box dal prossimo settembre, classificati come inidonei al servizio causa malattia. Troppo malati e alle prese con patologie aggravate dal tempo e dal servizio divenuto più usurante. Prof sotto stress. E peggio ancora, prof ammalati per vecchiaia e troppo lavoro. Oltre ai docenti che non potranno più insegnare c'è anche il dato dei professori fragili. Sono stando ad una prima stima di sindacati e presidi più di 200 nel salernitano.

Dati negativi che rendono l'idea di una sofferenza sistemica della categoria. Andare in classe ad insegnare è diventato più stancante e logorante. Nell'anno scolastico 2019-2020, sono stati esonerati dal servizio in classe 22 insegnanti che hanno dovuto osservare un periodo di riposo o di cure obbligate. Questo ha significato stop alle lezioni e al rapporto con gli studenti. Nel 2018-2019 i casi di inidoneità erano stati appena 15. Mentre nel 2017-2018 i malati che hanno abbandonato la cattedra sono stati 9. In tre anni il trend è aumentato in modo preoccupante. E, se si calcola che nel salernitano ci sono più di 2.200 cattedre vacanti che ogni anno (prevalentemente su insegnamento di sostegno) vanno a docenti precari, da settembre prossimo ci sarà bisogno di almeno 3mila docenti a contratto. Tuttavia i posti per le assunzioni sono appena 726 dopo la mobilità nazionale. «Serve un piano urgente di stabilizzazione», l'allarme dei sindacati. Il rischio è il ricorso massiccio ai precari, il che si traduce in aumento di incertezze per tanti lavoratori. Su 13.288 docenti di ruolo nel salernitano (secondo l'organico comunicato dall'Ufficio scolastico regionale ai sindacati), il 45,2% dei docenti di ruolo del salernitano ha più di 55 anni: sono 7.373 i docenti in servizio che hanno anche patologie e una lunga anzianità di servizio. Un altro 35,9% dei docenti in servizio nel salernitano, quindi 5.852, ha una età compresa tra i 45 anni e i 54 anni. Altri 2.654 docenti di ruolo, quindi il 16,3%, ha tra i 35 anni e i 45 anni. Solo il 2,6% dei docenti di ruolo, quindi appena 422, ha meno di 35 anni. A fronte di questa fotografia di una categoria in affanno, diventa sempre più urgente un piano di reclutamento e ringiovanimento. Nel Salernitano, secondo uno studio della Uil scuola, basterebbe 1 milione e 400mila euro per stabilizzare circa 3mila professori che ogni anno prendono un incarico annuale dal Provveditorato. «Quello del precariato è senza dubbio una annosa quaestio che per le dimensioni numeriche raggiunte, assume i tratti di emergenza ripercuotendosi negativamente sul funzionamento delle scuole dichiara Susy Parrillo, referente territoriale della Uil scuola Salerno - Sono lavoratori che vivono ogni anno all'insegna della profonda incertezza. Si tratta di un vero e proprio sfruttamento lavorativo che procura instabilità in molte famiglie impossibilitate a progettare un futuro». 

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Il Mattino