Salerno, si svuota la Torre cardiologica del Ruggi. Tommasetti: «Istituzioni in silenzio»

L'accusa del consigliere regionale della Lega: questo calvario non è certo un caso, battaglia per la sopravvivenza del nostro ospedale

Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Lega
Ennesima defezione dalla Torre cardiologica del Ruggi. L’équipe con a capo il professor Iesu, andato via nei mesi scorsi, non esiste più. Un’emorragia...

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Ennesima defezione dalla Torre cardiologica del Ruggi. L’équipe con a capo il professor Iesu, andato via nei mesi scorsi, non esiste più. Un’emorragia che sembra non avere fine, quella denunciata da Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega. «Nell’indifferenza della politica l’ospedale di Salerno continua a lasciare per strada alcuni dei suoi medici più validi – afferma Tommasetti – Siamo costretti a tornare ancora una volta sul depotenziamento della Cardiologia, che ha già visto troppi professionisti fare le valigie e dirigersi verso altre mete. L’ultimo, apprendiamo dalla stampa, è il dottor Mario Miele, il cui nome si aggiunge agli altri che un tempo componevano l’equipe storica della Torre Cardiologica: uno dopo l’altro il primario Severino Iesu, Generoso Mastrogiovanni, Paolo Masiello e Francesco Cafarelli avevano già lasciato l’ospedale».

Il consigliere regionale si interroga sul futuro della struttura e di tutto il presidio ospedaliero: «Quando un ospedale viene svuotato di alcune delle professionalità maggiormente riconosciute significa andare nella direzione sbagliata e il calvario cui stiamo assistendo non è certo un caso. In più fa riflettere che dall’inizio della vicenda né il presidente De Luca, certamente non avaro di dichiarazioni, né il delegato Coscioni, né il direttore D’Amato, nessuno abbia speso una parola. Per non parlare delle ragioni che, secondo ricostruzioni, sarebbero alla base dell’addio di Iesu e del suo team, dopo lo sdoppiamento tra Cardiochirurgia e Cardiochirurgia d’urgenza che ha penalizzato il reparto. Dal canto nostro non ce ne staremo a guardare in attesa che altri reparti subiscano il destino della Cardiologia – conclude Tommasetti – È una battaglia per la sopravvivenza del nostro ospedale, altro che nuovo Ruggi più bello d’Europa!».

 

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Il Mattino