Salerno solidale con l'Ucraina: «Sì al corridoio umanitario»

Salerno solidale con l'Ucraina: «Sì al corridoio umanitario»
In Ucraina hanno figli, mariti, amici, parenti per le cui sorti sono preoccupati. Temono che le loro vite siano in pericolo per la guerra che si è abbattuta sui loro...

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In Ucraina hanno figli, mariti, amici, parenti per le cui sorti sono preoccupati. Temono che le loro vite siano in pericolo per la guerra che si è abbattuta sui loro territori. E così, questo pomeriggio, anche da Salerno si è innalzato un grido di preoccupazione, ma anche di rivincita e speranza. Sul lungomare cittadino è andata in scena una manifestazione di vicinanza al popolo ucraino, organizzata dall'associazione italo-ucraina Kalyna.

Vi hanno preso parte tanti salernitani ed esponenti dell'amministrazione comunale, tra cui il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, il quale dal primo momento ha espresso la sua vicinanza al popolo ucraino e alla comunità ucraina presente in città con 1516 persone di cui 1419 adulti (1258 le donne) e 97 minori. Il momento più toccante è stato quello dell'inno ucraino cantato tra le lacrime e la commozione dei presenti, tra i quali tanti bambini. Per la presidente dell'associazione Olga Tarasyuk «è una cosa così difficile da credersi quella che sta avvenendo in questi giorni. Mai avremmo immaginato che la Russia dichiarasse guerra al nostro popolo. Noi vogliamo la libertà e l'indipendenza. Non possiamo perdere questa guerra. Dalle città italiane sono partiti i nostri ragazzi perché non vogliamo essere sottomessi a nessuno».

Per il sindaco Napoli, «era un atto sentito e dovuto essere qui oggi. La nostra città è vicina alla comunità ucraina che da sempre è integrata con i nostri concittadini salernitani. State dimostrando coraggio, unità e forza. State difendendo la vostra terra e i valori della pace e del rispetto validi per tutta l'Umanità. Per il popolo ucraino immagineremo una solidarietà concreta. Verificheremo anche la possibilità di un corridoio umanitario che però dipende dal Ministero degli Esteri e degli Interni. Noi non ci sottrarremo ai nostri doveri di ospitalità. Proporrò ai capigruppo di dare la parola, nel prossimo consiglio comunale, ad un rappresentante della comunità ucraina per far in modo che anche nella nostra sede solenne del Consiglio possa sentirsi alta e forte la voce di questa comunità». Tra testimonianze di ucraini, salernitani e rappresentanti di altre comunità, la manifestazione si è conclusa con un giovane che, inneggiando alla sua patria, si è arrampicato ad una palma per attaccare, sulla cima, la bandiera del suo popolo. E, in ultimo, un bimbo ha voluto salutare idealmente la sua mamma che vive in Ucraina, sussurrando al microfono un timido «Ti voglio bene».

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Il Mattino