Selvagge violenze sessuali protrattesi per ore. Chieste tre condanne per i protagonisti di una terribile storia di abuso ai danni di una giovane donna dell'est stuprata...
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Dopo la discussione del pubblico ministero, sono cominciate le arringhe difensive; l'avvocato Valiante, difensore del militare oggi trasferito a Milano, dopo aver esaminato tutte le prove raccolte ed esibite dalla pubblica accusa nel corso del lunghissimo dibattimento protrattosi per quasi 10 anni, ha evidenziato la carenza delle indagini investigative puntando l'accento sulla contraddittorietà delle dichiarazioni rese dalla persona offesa, ascoltata in videoconferenza in una delicatissima udienza a porte chiuse. L'udienza è stata infine rinviata al prossimo 8 giugno quando, dopo una breve replica del magistrato, arriverà il verdetto.
I fatti, oggetto del procedimento giudiziario, si riferiscono al maggio 2006 quando, secondo l'impianto accusatorio formulato dalla Procura, il carabiniere avrebbe condotto la giovane donna a Mercato San Severino presso la sua abitazione all'interno della quale avrebbe messo in atto la bestiale violenza in concorso con gli altri due imputati. Raccapricciante la sequenza di violenze a cui la donna sarebbe stata costretta all'interno di quell'appartamento.In particolare secondo la denuncia sporta dalla vittima, la stessa sarebbe stata afferrata per i capelli dal militare e da D.L. che, dopo averla percossa, l'avrebbero costretta a subire plurimi rapporti sessuali infierendo su di lei come sottolineato dal magistrato nella sua requisitoria «con inaudita violenza e crudeltà per costringerla ad ingoiare l'eiaculazione raggiunta dagli stessi».
La violenza sarebbe inoltre stata imposta con il terrore: la giovane sarebbe infatti stata minacciata di essere espulsa dall'Italia se non si fosse piegata alle voglie dei due. Dell'episodio di violenza risponde anche A.P. che, prima, avrebbe bloccato la porta dell'appartamento onde evitare che la giovane potesse scappare e, poi, avrebbe partecipato anche lui alla bestiale violenza. Gli altri due episodi contestati si sarebbero invece verificati a Salerno e a Cetara.La giovane sarebbe stata minacciata di morte dal carabiniere che, in concorso con D.L., l'avrebbe poi terrorizzata affermando di farla arrestare in quanto clandestina, prima di stuprarla ancora ripetutamente. Gli abusi sarebbero stati così violenti che la giovane avrebbe riportato lesioni personali. Peculato è poi l'ulteriore ipotesi di reato contestata al militare che, in concorso con una centralinista del tribunale di Salerno per la quale si è proceduto separatamente, avrebbe ricaricato il credito della sua utenza attraverso una serie di interminabili telefonate effettuate dalla Corte d' Appello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino