Salerno, al Teatro Ridotto, l'ultimo appuntamento della stagione teatrale con «Tre sogni in affitto»

La stagione ideata dalla Gv Eventi ed in programma tra il Teatro Ridotto e il Teatro delle Arti di Salerno volge al termine

Lo spettacolo «Tre sogni in affitto»
L’ultimo appuntamento al Teatro Ridotto di Salerno, sabato 25 alle 21:15 e domenica 26 alle 19:00, è affidato alla Compagnia Le Ombre con «Tre sogni in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L’ultimo appuntamento al Teatro Ridotto di Salerno, sabato 25 alle 21:15 e domenica 26 alle 19:00, è affidato alla Compagnia Le Ombre con «Tre sogni in affitto». Lo spettacolo, scritto e diretto da Gianni D’Amato, da un’idea di Mauro Collina, è una storia come tante, una storia di oggi. Un futuro incerto e un sogno irrealizzabile in una cornice dai toni farseschi e favolistici.

Collina e D’Amato, con questo testo, denunciano la difficoltà del mestiere dell’attore, ma lo fanno con il sorriso sulle labbra e con un occhio alla tradizione napoletana. Tra i due protagonisti e il sogno del teatro ci si mette la scaramanzia, uno specchio rotto e la comparsa di tre fantasmi. Scherzi e classici doppi sensi, della più antica e apprezzata scuola del teatro napoletano, fanno da sfondo ad uno spettacolo con un messaggio dal gusto amaro: «di teatro si muore».

SINOSSI

In un piccolo monolocale della periferia romana, due ragazzi, gli stessi autori che ritroveremo in scena, appena trasferitisi dal Mezzogiorno, cercano di districarsi nel difficile mondo dello spettacolo. Ma Roma è cara e devono fare i conti con bollette e regolare sostentamento. Da aspiranti attori passano a lavorare come bibliotecario l’uno e «losco rappresentante» (di che cosa non è ben chiaro) l’altro. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino