Salerno, nella cripta di San Matteo torna il prodigio della manna

Torna la raccolta della manna nella sera che precede la festa di San Matteo a Salerno

La cripta di San Matteo
C’è grande attesa per questa sera quando, al termine della celebrazione dei primi vespri della solennità di San Matteo, presieduti in cattedrale, alle 18,...

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C’è grande attesa per questa sera quando, al termine della celebrazione dei primi vespri della solennità di San Matteo, presieduti in cattedrale, alle 18, dall’arcivescovo Andrea Bellandi, lo stesso presule scenderà nella cripta del duomo per officiare il rito della raccolta della manna, un liquido che si condensa in due urne d’argento poste accanto alle reliquie del santo evangelista, sotto l’altare a lui dedicato. Fino alla fine dell’Ottocento, quando dopo alcuni lavori sembrava che i due contenitori rimanessero vuoti, quel simbolo era considerato un segno di benedizione del patrono. È don Felice Moliterno, il parroco della cattedrale, ad aver notato, in una ricognizione per la sistemazione dell’altare, come la manna ancora si generasse alla maniera antica. «La manna – ha spiegato il sacerdote – rappresenta l’esperienza del popolo d’Israele nutrito da Dio. La Chiesa salernitana vede questo liquido raccolto come dono di Dio, una benedizione. In realtà si tratta di acqua di condensa che si viene a formare all’interno del sepolcro. È un fenomeno naturale, che ha un senso perché si viene a formare proprio in prossimità delle reliquie del santo. È un’acqua di benedizione». Ma la vigilia di oggi è un giorno due volte storico. Alle 21, al Teatro Verdi, si alzerà il sipario sull’anteprima mondiale dell’Oratorio per soli, coro, orchestra “Matteo, Apostolo di Cristo”. Sarà rappresentata la vita dell’evangelista Matteo attraverso la composizione di monsignor Marco Frisina, che dirigerà l’esecuzione, e i testi del sacerdote battipagliese don Emanuele Andaloro. Francesco Napoletano rappresenterà Gesù, Francesco Cuccia l’apostolo Matteo, Lorenzo Savino il pubblicano e Carmine Rosolia il fariseo. L’Orchestra filarmonica campana ed il Coro dell’arcidiocesi diretto da Remo Grimaldi, direttore artistico dell’evento, completano il cast di uno spettacolo che è strumento artistico di meditazione e preghiera. Sei i quadri dell’oratorio, al quale assisteranno anche l’arcivescovo Bellandi, il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il sindaco Vincenzo Napoli.

Ieri, intanto, si è proseguito con gli appuntamenti in preparazione alla festa di domani. In una cerimonia tenutasi in mattinata, nella Sala del Gonfalone di Palazzo di Città e alla presenza del sindaco Napoli e dell’arcivescovo, il medico e pittore Bruno Giustiniani ha donato al Comune un suo dipinto dedicato a San Matteo nell’atto di scrivere il Vangelo in aramaico. Sempre in giornata si è tenuta la visita del braccio di San Matteo al Comando della Guardia di Finanza; la seconda celebrazione del triduo, presieduta da Vincenzo Calvosa, vescovo di Vallo della Lucania; la seconda Giornata matteana con interventi del biblista don Vincenzo Appella e di suor Mariangela Tassielli. Domani, giorno della festa, il pontificale in duomo, presieduto dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, avrà inizio alle 10.30; la tradizionale processione per le strade del centro alle 18.

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Il Mattino