Paura nell'ospedale di Salerno, cingalese ferisce due vigilanti

Paura nell'ospedale di Salerno, cingalese ferisce due vigilanti
Poco prima delle 7 un extracomunitario cingalese ha cominciato a dare in escandescenze nel pronto soccorso dell'ospedale Ruggi di Salerno. ...

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Poco prima delle 7 un extracomunitario cingalese ha cominciato a dare in escandescenze nel pronto soccorso dell'ospedale Ruggi di Salerno.


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L'uomo, in codice verde, nonostante il tentativo di calmarlo da parte dei sanitari, ha continuato a urlare, dirigendosi il bagno qualcuno avrebbe poi riferito che l'uomo ripeteva la frase «Allah akbar» ma la polizia, dopo aver preso a verbale quattro testimoni, ha poi smentito. Lo straniero avrebbe solo urlato qualcosa nella sua lingua ma non avrebbe inneggiato con la frase di tipico stampo terroristico. Il personale di vigilanza è intervenuto tempestivamente ma alla vista degli uomini in divisa il paziente ha strappato dal muro uno specchio e ha aggredito chi gli si presentava dinanzi. I due vigilanti, feriti al volto e alle mani, sono riusciti ad immobilizzare l'uomo grazie anche all'intervento del responsabile della ditta che si occupa della vigilanza. All'arrivo della Polizia per l'uomo è stato disposto un ricovero coatto in Psichiatria mentre i due uomini feriti sono stati affidati alle cure dei sanitari.


«Questo ennesimo atto di violenza nei luoghi nei quali si svolge l'attività di assistenza conferma l'estrema urgenza di mettere in atto ogni misura possibile per dare sicurezza al personale e ricreare quella necessaria tranquillità in ambienti così particolari, quali quelli dediti alla risoluzione di problematiche mediche in emergenza-urgenza». Così il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, Giovanni D'Angelo in merito all'episodio di violenza avvenuto questa mattina all'ospedale di Salerno. «La legge per il riconoscimento dello status giuridico di pubblico ufficiale per chi opera nell'assistenza attende da mesi la discussione e approvazione alla Camera, ultimo ostacolo». Ma per D'Angelo, al di là della legge «sono necessari interventi di tipo divulgativo e comunicativo verso la popolazione, perché si riporti in Sanità il rapporto paziente-personale assistenziale a una corretta e produttiva forma collaborativa e a un giusto livello di tolleranza, che deve contraddistinguere una società civile, nel rispetto dei diritti di entrambi: sanitari e pazienti».
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Il Mattino