San Matteo, è guerra di nervi tra Comune di Salerno e Curia

San Matteo, è guerra di nervi tra Comune di Salerno e Curia
La fine dei festeggiamenti patronali non ferma la querelle tra Curia e Comune, che anzi è fuoco che ribolle sotto la cenere. Ognuno mantiene la posizione, in un confronto...

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La fine dei festeggiamenti patronali non ferma la querelle tra Curia e Comune, che anzi è fuoco che ribolle sotto la cenere. Ognuno mantiene la posizione, in un confronto serrato, vissuto tra opposti tatticismi.


E così, nella mattinata di oggi, l’arcivescovo Luigi Moretti terrà una conferenza stampa a palazzo arcivescovile e racconterà il mese trascorso dall’alzata del panno del 21 agosto alla giornata di festa del 21 settembre. L’idea è di parlare di come il santo sia stato festeggiato, ma sarà inevitabile che il discorso vada a finire proprio sullo strappo consumatosi con l’amministrazione comunale. E sempre per oggi, forse proprio nell’ora in cui il presule parlerà ai giornalisti, il sindaco Vincenzo Napoli annuncia che spiegherà il punto di vista dell’amministrazione sulla disfida patronale. «Distribuirò domani – dice ieri – un comunicato stampa per chiarire le motivazioni che hanno portato alla decisione del Comune. Per il resto permettetemi di citare una considerazione dell’apostolo Matteo, il quale dice: Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno».

Quindi oggi è il giorno in cui verrà alla luce quanto era stato tenuto nascosto o filtrato attraverso le voci di corridoio. Si comprenderà, forse, l’assenza dell’amministrazione all’omaggio floreale al santo in piazza Flavio Gioia, al solenne pontificale e alla processione, la mancanza di transenne o di vigili urbani per preservare l’ordine durante il corteo religioso, l’assenza del gonfalone alla benedizione di palazzo di città col braccio del patrono, i fuochi d’artificio saltati all’ultimo momento. Finora gli schieramenti si sono confrontati da sponde opposte, molte le parole non dette, tanti i comportamenti da interpretare. L’unica certezza è che, tra le sponde, passa il fiume della divisione.

Probabile che, in futuro, si cerchi di ricucire. Il conflitto non conviene né alla Curia né al Comune, che inevitabilmente si troveranno a dover parlare delle questioni quotidiane legate alla città. Meglio non farlo in clima di guerra fredda. Ma fino a ieri non è cambiato nulla. Il vicesindaco Eva Avossa continua sulla falsariga delle parole che il sindaco Napoli ha pronunciato il 15 settembre scorso, a margine dell’inaugurazione dell’anno scolastico alla scuola elementare di Giovi. «Abbiamo voluto rispettare – spiega Avossa – l’invito venuto dal vescovo a non disturbare un evento religioso con altre iniziative. Credo che tutto sia andato bene nei modi voluti dal vescovo».
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Il Mattino