Una cena per sancire la concordia ritrovata tra l’arcidiocesi e le paranze dei sei santi portati in processione il 21 settembre. Giovedì sera l’arcivescovo Luigi Moretti, il...
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Da pastore della comunità ebbe l’idea di creare una piccola oasi dove volle far impiantare un forno per preparare le pizze, un ottimo strumento per incontrare, ascoltare, far crescere la fraternità. D’altra parte la convivialità è nello spirito evangelico: Gesù mangia alla mensa degli sposi di Cana, delle sorelle di Betania, dei pubblicani, dei peccatori ed anche del fariseo Simone. «Avevo promesso ai portatori che avremmo fatto una bella cena insieme – dice don Michele – e abbiamo mantenuto la promessa. Il 4 ottobre poi faremo anche una gita, allargata a tutta la comunità, nei luoghi dove furono prima ritrovate e poi custodite le spoglie di San Matteo, in pratica a Casal Velino e Capaccio. Noi sacerdoti non vogliamo stare al di sopra per comandare, ma a fianco delle persone per aiutarle a vivere pienamente la fede. Per questo è importante anche sedersi ad un tavolo e mangiare insieme».
Una cena semplice. Le immagini che gli stessi portatori pubblicano subito sui social network descrivono tavole spartane, dai bicchieri e dai piatti di carta. Ma una cena che rafforza la collaborazione tra l’istituzione ecclesiastica e gli uomini chiamati al servizio di portare in processione San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII e i martiri salernitani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino