Delitto Ciancio, il marito killer evade dai domiciliari e torna in carcere

Delitto Ciancio, il marito killer evade dai domiciliari e torna in carcere
Da poco aveva ottenuto i domiciliari, ma lui li ha evasi ed è finito di nuovo in carcere. Questa volta però non è rinchiuso nel penitenziario di Potenza ma in...

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Da poco aveva ottenuto i domiciliari, ma lui li ha evasi ed è finito di nuovo in carcere. Questa volta però non è rinchiuso nel penitenziario di Potenza ma in quello di Paola, perché è in Calabria che ha trasgredito il provvedimento di custodia cautelare. Protagonista Gabriele Milito, il 75 enne di Sapri accusato di omicidio volontario della moglie Antonieta Cianco, 68 enne di San Severino Lucano.


La donna è stata uccisa dal marito all’alba del 29 aprile mentre dormiva nel suo letto con un colpo di pistola. Secondo l’uomo partito accidentalmente, secondo la Procura della Repubblica di Lagonegro volontariamente. Nei giorni scorsi il Tribunale della Libertà di Potenza, accogliendo l’istanza della difesa, aveva concesso i domiciliari a Milito, che dopo la scoperta del cadavere, era stato rinchiuso nel penitenziario di Potenza. In un primo momento gli avvocati dell’indagato avevano chiesto di potergli  far scontare i domiciliari nella sua abitazione di Tortorella, essendo la casa di Sapri sotto sequestro, successivamente è stata accolta la proposta di far scontare i domiciliari in un altro appartamento,  ubicato però a Scalea. I carabinieri della cittadina calabrese, pochi giorni fa, lo hanno sorpreso fuori casa e così per lui sono scattati nuovamente gli arresti in carcere. Ora non è accusato non solo dell’omicidio della moglie ma anche di evasione degli arresti domiciliari. L’ex ragioniere è rinchiuso nel carcere di Paola.

L’indagine sulla morte della donna è ancora in corso. Si cerca di capire quale possa essere stato il movente. Per i familiari della vittima: Antonietta aveva manifestato al marito la decisione di volerlo lasciare ed è per questo che Gabriele l’avrebbe uccisa. Ma questa è solo un’ipotesi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino