«Una bravata per attirare l’attenzione che poi è sfuggita di mano. Ha messo in giro questa voce, poi si è spaventato ed è scappato». A...
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«È piccolo – spiega il familiare che ha raccontato il retroscena di quanto accaduto – e a quell’età ci si attacca a tutto per attirare l’attenzione soprattutto delle ragazzine. Il bambino ha soltanto fatto credere di aver iniziato un gioco che in realtà non ha mai iniziato. Poi, ieri sera in piazza, resosi conto di quel che stava creando, è scappato per paura delle conseguenze. Non ha provato a salire sul teatro, forse gli altri ragazzi hanno visto delle ombre sull’edificio ed hanno pensato fosse lui con l’intento di buttarsi. Quando si è creato il caos, si è spaventato, si è allontanato dalla folla accompagnato da un amico che ha tentato di proteggerlo da quello che stava succedendo intorno. Purtroppo, hanno pensato bene di allontanarsi con tanto di telefono scarico e questo ha fatto sì che per un po’ di tempo fosse irrintracciabile. Noi ne abbiamo parlato, abbiamo controllato anche il suo cellulare e non vi è traccia che faccia pensare a questo gioco. Lui stesso ha condannato quel game, cosciente della pericolosità dello stesso. Sta già subendo la giusta punizione per questa bravata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino