Sarno, 11enne finge di giocare al Blue Whale. Un familiare: «Voleva attirare l’attenzione»

Blue Whale
«Una bravata per attirare l’attenzione che poi è sfuggita di mano. Ha messo in giro questa voce, poi si è spaventato ed è scappato». A...

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«Una bravata per attirare l’attenzione che poi è sfuggita di mano. Ha messo in giro questa voce, poi si è spaventato ed è scappato». A parlare e a chiarire la vicenda è un familiare del ragazzino finito ieri sera sotto i riflettori per un caso di Blue Whale a Sarno. L’undicenne, da quanto spiegato dal familiare, ha messo in giro la voce secondo la quale avrebbe iniziato il terribile gioco della morte, fatto di 50 giorni con un epilogo estremo. Una notizia circolata subito tra i coetanei e sfuggita al controllo nella serata di ieri, quando il ragazzino è arrivato in piazza Cinque Maggio e alcuni amici hanno visto una sagoma sulle scalinate che conducono al punto più alto del teatro De Lise. Da lì l’allarme, lanciato dai giovani in strada e da alcuni residenti della zona. Una situazione che ha spaventato lo stesso undicenne che è scappato facendo perdere le proprie tracce per diverso tempo. Caos e paura in strada, gruppi di giovanissimi mobilitatisi a piedi e in motorino per rintracciare il giovane, arrivati fino a casa ad avvisare i genitori.


«È piccolo – spiega il familiare che ha raccontato il retroscena di quanto accaduto – e a quell’età ci si attacca a tutto per attirare l’attenzione soprattutto delle ragazzine. Il bambino ha soltanto fatto credere di aver iniziato un gioco che in realtà non ha mai iniziato. Poi, ieri sera in piazza, resosi conto di quel che stava creando, è scappato per paura delle conseguenze. Non ha provato a salire sul teatro, forse gli altri ragazzi hanno visto delle ombre sull’edificio ed hanno pensato fosse lui con l’intento di buttarsi. Quando si è creato il caos, si è spaventato, si è allontanato dalla folla accompagnato da un amico che ha tentato di proteggerlo da quello che stava succedendo intorno. Purtroppo, hanno pensato bene di allontanarsi con tanto di telefono scarico e questo ha fatto sì che per un po’ di tempo fosse irrintracciabile. Noi ne abbiamo parlato, abbiamo controllato anche il suo cellulare e non vi è traccia che faccia pensare a questo gioco. Lui stesso ha condannato quel game, cosciente della pericolosità dello stesso. Sta già subendo la giusta punizione per questa bravata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino