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Risarcimenti vittime della frana, ancora Stato contro il Comune. La sindaca di Sarno Eutilia Viscardi denuncia: «Siamo sotto attacco. La responsabilità è di tutti gli organi non intervenuti». Il prossimo ottobre sono fissate le udienze e la Viscardi ha messo già l’Avvocatura comunale al lavoro. È un braccio di ferro senza fine che va avanti da anni e rischia di mettere in ginocchio l’ente comunale sarnese.
Il prossimo 5 maggio saranno 26 anni dalla tragedia 1998; una ferita per la città con 137 vittime. Una storia complessa anche quella giuridica con la condanna dell’ex sindaco Gerardo Basile e centinaia di risarcimenti per i familiari delle vittime. Si tratta di milioni di euro.
Ed è in questa grande criticità che il comune rischia il fallimento. Il caso “Sarno” è il primo in cui le conseguenze di un disastro ambientale siano state attribuite alle istituzioni, e proprio dinanzi al rischio del tracollo per gli enti, il legislatore, su sollecitazione della stessa amministrazione comunale sarnese e della Protezione Civile Nazionale è intervenuto con il Decreto Legge 24 giugno 2016, n. 113 convertito nella legge 160/2016 stabilendo che il “Fondo per contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti, al fine di garantire la sostenibilità economico-finanziaria e prevenire situazioni di dissesto finanziario dei comuni, è istituito presso il Ministero dell’interno”. Eppure è una lotta “Stato contro Stato”.
Il Comune di Sarno deve tornare in aula, dunque, dopo il ricorso dell’Avvocatura di Stato che difende il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella vicenda della frana del ‘98.
A spiegare cosa stia accadendo è la sindaca Viscardi, che racconta anche i prossimi passi che saranno compiuti. «L’Avvocatura di Stato ha riassunto i processi, per chiedere addirittura, contro tutte le decisioni avute fino ad ora, che il Comune di Sarno provveda alla restituzione di tutto quello che, in quelle cause, lo Stato ha pagato in favore dei parenti delle vittime, solo subordinatamente la metà o un terzo.
Come è possibile sostenere che un sindaco avrebbe potuto salvare quelle vite senza alcun aiuto dei grandi poteri (esercito, Protezione civile, aeronautica) giunti, infatti ,dopo perché convocati dal Governo. La responsabilità è di tutti gli organi non intervenuti con percentuali da stabilire fino alla Cassazione, senza fermarsi alla Corte di Appello. In tutto ciò, a che serve? A salvare funzionari zelanti che non hanno accantonato somme o il bilancio dello stato perché le sentenze favorevoli vengono messe in attivo. Non potranno mai recuperare questi soldi ed il legislatore nel 2016 ha stabilito altro.
Stanno andando contro una legge dello stato che prevede invece l’aiuto al comune di Sarno. In alcuni giudizi, nei quali i nostri avvocati non sono riusciti ad ottenere l’improcedibilità, per ora pochi, la Cassazione ha annullato le sentenze favorevoli al Comune di Sarno (Stabilivano che il Comune non doveva provvedere al pagamento di alcuna somma) ed ha rinviato i giudizi in Corte di Appello di Salerno, con obbligo per la parte interessata di riassumere i processi».
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