Scafati. Marocchino massacrato gli assassini tornano liberi

Scafati. Marocchino massacrato gli assassini tornano liberi
Torturarono e uccisero un connazionale, Mohammed Azzam, un marocchino di 38 anni. Ieri pomeriggio, al termine di una lunga camera di consiglio, i giudici del tribunale del Riesame...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Torturarono e uccisero un connazionale, Mohammed Azzam, un marocchino di 38 anni. Ieri pomeriggio, al termine di una lunga camera di consiglio, i giudici del tribunale del Riesame (presidente Gaetano Sgroia, a latere Giuliano Rulli e Dolores Zarone) hanno rimesso in libertà i fratelli Hamza e Imad Essabr, autori dell’omicidio assieme ad un amico ora ricercato, Mouhamed Tarfa. A sollevare una eccezione formale sull’ordinanza di carcerazione, accolta poi dai giudici del Riesame, i loro legali di fiducia, gli avvocati Pierluigi Spadafora e Lucia Miranda: i due stranieri, dunque, tornano liberi. 


I tre uomini, giunti in Italia da clandestini, erano stati ospitati dalla vittima per diversi giorni prima di ucciderlo per motivi economici: pare che alla base della vicenda ci fosse una sorta di piccolo prestito non restituito. Un battibecco degenerato anche a seguito dell’uso di alcol. L’uomo era stato trovato agonizzante, riverso a terra, in un appartamento di via San Pietro a Scafati, con i piedi legati, sanguinante e con ferite in più parti del corpo. Trasferito subito all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, i medici sapevano che la sua vita era appesa ad un filo. Il ragazzo aveva, infatti, lesioni agli organi interni, ferite in varie parti del corpo ed un brutto trama cranico. 
Dopo il decesso le indagini hanno subito una accelerata e i carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, rintracciarono i due fratelli in un centro di accoglienza a Torino, pronti a lasciare l’Italia. Cosa, probabilmente, già fatta dal terzo uomo. 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima fu aggredita con grande violenza: prima fu pestato a sangue, forse trattenuto dagli altri due, e, dopo essere stato colpito ripetutamente con un corpo contundente, fu accoltellato con un’arma da taglio di piccole dimensioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino