Scontri tra ultras di Paganese e Casertana, ventuno finiscono a processo

C’è il giudizio immediato per 17 sostenitori paganesi e 4 casertani coinvolti nella guerriglia del 22 gennaio. I tifosi accusati, a vario titolo, di devastazione, lesioni, lancio di oggetti e resistenza agli agenti

Il bus incendiato che trasportava i tifosi della Casertana
Ventuno ultras (17 della Paganese e 4 della Casertana) vanno a processo con la formula del rito immediato ottenuto dalla Procura di Nocera Inferiore. I fatti sono quelli noti, che...

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Ventuno ultras (17 della Paganese e 4 della Casertana) vanno a processo con la formula del rito immediato ottenuto dalla Procura di Nocera Inferiore. I fatti sono quelli noti, che risalgono al 22 gennaio scorso, quando le due tifoserie si scontrarono per strada, a Pagani, prima dell’inizio della partita, lanciandosi reciprocamente contro numerosi oggetti contundenti (pietre, fumogeni, petardi e cartelloni stradali). 

Gli scontri provocarono il ferimento di un carabiniere, la distruzione di uno dei due bus che trasporta i tifosi ospiti (incendiato per via di un fumogeno), danni a decine di auto, così come ad un appartamento ed un negozio al confine con Sant’Egidio del Monte Albino. La prima udienza è fissata per la metà di giugno, dinanzi al terzo collegio del tribunale di Nocera Inferiore. Oltre all’accusa di possesso e lancio di oggetti pericolosi - contestata a tutti - il resto delle accuse comprende quella di lesioni (contestata due volte per il ferimento di un carabiniere e per un ultras della Casertana), devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Gli attuali imputati finirono tutti ai domiciliari. Quattordici le parti offese: oltre all’azienda di Caserta che mise a disposizione i pullman per la trasferta, ci sono i proprietari delle auto danneggiate dal passaggio dei tifosi allo stadio, insieme a quelli dell’appartamento e del negozio distrutti dalle fiamme del petardo, che causò l’incendio del pullman dei tifosi ospiti. 

Tra le fonti di prova - le indagini furono condotte da carabinieri e polizia coordinati dal pm Angelo Rubano - ci sono i filmati che ripresero gli scontri, verbali di perquisizione, il contenuto degli interrogatori di garanzia e varie annotazioni di polizia giudiziaria. Quel giorno, i due bus provenienti da Caserta furono costretti a cambiare itinerario, dopo che i carabinieri presero atto della presenza di un gruppo di tifosi della Paganese, lungo via Tramontano e in altre strade attigue, pronti a consumare un agguato contro i casertani. Giunti nel comune dell’Agro, da Sant’Egidio, i bus furono presi d’assalto da circa 70 tifosi locali. Molti di loro erano incappucciati e armati di spranghe e altri oggetti. Le forze dell’ordine, con diverse manovre, riuscirono a tenere indietro gli ultras della Paganese. Nel momento in cui gli ultras della Casertana uscirono in tempo dal pullman prossimo all’incendio, cominciò la seconda fase della guerriglia. Due le fasi dello scontro: l’assalto ai pullman degli ospiti e poi gli scontri in strada, mentre i casertani venivano scortati allo stadio. La loro reazione - altrettanto grave secondo la procura di Nocera - si concretizzò in un lancio di pietre contro una serie di abitazioni, con danni arrecati poi a diverse auto in sosta. Probabile stralcio, infine, per le posizioni di alcuni tifosi della Paganese, che hanno ottenuto di recente la revoca della misura cautelare nella fase preliminare, in sede di Gip e Riesame.


 

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Il Mattino