Ha varcato la soglia del Provveditorato con le valigie. Dopo quasi 12 ore di viaggio eccola nell’atrio dove si concentrano centinaia di maestre e familiari. Si confonde tra...
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Migliaia di maestre precarie vanno al nord per prendere il ruolo, e magari ritornare. La signora Bianca, a 58 anni compiuti, inverte il ciclo della storia dei docenti precari della scuola italiana. Al Sud il ruolo può arrivare prima del Nord. Un percorso inverso, una storia capovolta. Bianca Mosca ha salutato venerdì Pian Camuno, paese di circa 5mila anime in provincia di Brescia, dove vive da quasi vent’anni con la sua famiglia. Lei, originaria di Vallo della Lucania, non si è mai tirata indietro, anzi. Si è sempre trovata bene in terra lombarda, dove ha scritto un libro di ricordi emozionante. Ci apre lo scrigno delle foto del suo cellulare con gli occhi lucidi. «Ecco, guardi. Qui sono in gita con i miei ragazzi delle elementari in una località della Valtellina, siamo stati a cavallo - dice Bianca - Sto benissimo in quelle zone. Certo, fa freddo. Ma che problema c’è. Qui, oggi fa un caldo che mi fa rimpiangere gli inverni freddi».
La maestra del sud trapiantata al nord ha realizzato da ieri il suo sogno: tornare da maestra di ruolo, anche se con riserva. Sì, capito bene. Con riserva. Maestra Bianca è una delle circa 50mila maestre diplomate magistrale che dal 20 dicembre scorso hanno perso il diritto di restare nelle Graduatorie ad esaurimento per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino