Scure della Regione sulle onlus: cancellate 72 associazioni

Scure della Regione sulle onlus: cancellate 72 associazioni
Dopo la sanità ed i trasporti, anche il volontariato è stato messo sotto la lente d’osservazione del governo regionale per provare a dare ordine a un settore...

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Dopo la sanità ed i trasporti, anche il volontariato è stato messo sotto la lente d’osservazione del governo regionale per provare a dare ordine a un settore fondamentale per il welfare ma, in qualche caso, sfruttato per altri fini da chi non ha a cuore le sorti dei più deboli e bisognosi.

Sono 72 le associazioni di volontariato della provincia di Salerno che la Regione Campania ha ufficialmente cancellato dal registro regionale delle organizzazioni operanti nel mondo del volontariato e del terzo settore. Il provvedimento, adottato attraverso il decreto dirigenziale 59 del 27 gennaio scorso e firmato dalla dirigente Beatrice Zeuli, è stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Campania lo scorso 3 febbraio ma ha iniziato a circolare tra gli addetti ai lavori solo pochissimi giorni fa.

Dopo Napoli, Salerno è la provincia campana con il maggior numero di cancellazioni dal registro regionale che raccoglie tutte le associazioni di volontariato attribuendo loro, di diritto, la qualifica di Onlus. Non un atto punitivo quanto, piuttosto, un’azione amministrativa che ha lo scopo di scremare le realtà effettivamente attive ed operanti sul territorio da quelle mai estinte formalmente senza perdere di vista quelle che, per una ragione o per un’altra, non risultano essere in possesso dei requisiti imposti dal regolamento regionale. «A seguito delle attività di monitoraggio e controllo svolte dall’Unità operativa dirigenziale – si legge nel decreto che, nei fatti, ha avviato un primo repulisti del settore – numerose associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale sono risultate inadempienti rispetto agli obblighi previsti ed indicati dal regolamento». Il regolamento impone, a cadenza biennale, la presentazione di documentazione che permetta il mantenimento dell’iscrizione nei registi. Procedura che, evidentemente, negli scorsi anni non era stata controllata o che, comunque, era stata disattesa per i più svariati motivi e che oggi, invece, presenta il conto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino