Segregato in camera da letto, ha vissuto fino ai tre anni al buio legato ad un passeggino senza mai uscire di casa, né sapere cosa fosse un giocattolo. Costretto a nutrirsi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Oggi ha 11 anni e, grazie alla sua nuova famiglia, è felice: la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal padre biologico, un 57enne appartenente all’ottima borghesia dell’Agro nocerino, ma distrutto dall’alcool e dalla droga, contro lo stato di adottabilità del minore, rappresentato nell’intero percorso dal curatore speciale, avvocato Viviana Caponigro, mettendo l’ultima parola ad una lunga e difficile storia di affido conclusasi con l’adozione del ragazzino da parte dei nuovi genitori che, avutolo in affido a 5 anni, lo hanno accompagnato nel tortuoso percorso di riabilitazione donandogli tutto l’amore di cui aveva bisogno. La drammatica vicenda dal punto di vista giudiziario inizia il primo febbraio 2011 quando i carabinieri, allertati da alcuni vicini di casa spaventati dalle urla provenienti dall’alloggio dei coniugi, fanno irruzione in casa di una nota e facoltosa famiglia dell’Agro, scoprendo la «casa degli orrori». Nel corso di una lite, in cui la nuora stava massacrando di botte la suocera tentando di fracassarle il cranio con un vaso di ceramica, i militari si accorgono che in camera da letto c’è un bimbo. La stanza è buia, il piccolo è nella culla al cui interno ci sono decine di confezioni di psicofarmaci, libri e riviste. Scatta la segnalazione al tribunale per i minori che, con urgenza, il 25 febbraio colloca il piccolo, che ha 3 anni, in una comunità. Qui appaiono evidenti i gravi problemi da cui è affetto: denutrito, senza tono muscolare, costretto a lunghe giornate steso nella culla o legato al passeggino, ha incubi notturni, non sa camminare né parlare e ha difficoltà nel masticare e deglutire. Nell’autunno 2012, avviato ad un percorso di fisioterapia, viene dato in affido ad una coppia senza figli. Il tribunale, che nel gennaio 2013, emette il provvedimento, nomina curatore speciale l’avvocato Caponigro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino