Quarantesei coltellate alla moglie: «Uccisa in un raptus di follia»

Quarantesei coltellate alla moglie: «Uccisa in un raptus di follia»
«La sua azione fu impulsiva, di fronte all’ennesimo atteggiamento sfuggente ed insofferente della moglie. In preda ad un raptus di rabbia ha preso un coltello da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La sua azione fu impulsiva, di fronte all’ennesimo atteggiamento sfuggente ed insofferente della moglie. In preda ad un raptus di rabbia ha preso un coltello da cucina ed ha iniziato a colpirla più volte per causarne la morte». Così motiva la condanna a 30 anni di carcere, per omicidio volontario, il gup Gustavo Danise. L’imputato è il 48enne barbiere di Cava, Salvatore Siani, giudicato mesi fa per aver picchiato, preso a morsi e poi ucciso la moglie, Nunzia Maiorano, con 46 coltellate. Alcune sferrate davanti al figlio di 5 anni, attirato dalle urla della madre, mentre giocava in cortile.


Era il 22 gennaio scorso. I due erano in casa della madre di Nunzia: la donna, 41enne, era in cucina a preparare il latte al figlio. Il marito la raggiunse dopo aver accompagnato gli altri due figli a scuola. Per il gup l’omicidio non fu premeditato, come sosteneva la Procura (che ascoltò decine di testimoni), ma legato ad un «raptus di rabbia». «Siani deteneva legalmente in casa un’arma da fuoco. Se avesse premeditato l’omicidio, l’avrebbe pianificato in altro modo. Avrebbe utilizzato la pistola o il coltello ma in circostanze diverse». Escluso anche il «raptus di gelosia», come sostenuto invece dalla difesa, in virtù di un messaggio che l’uomo lesse sul cellulare della moglie, un mese prima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino