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Sigilli all’area relax de Li Galli e a tutte le opere accessorie a questa legate, come passerelle, attracco e ormeggio natanti, dissalatore e generatori di corrente elettrica, oltre che dei terreni sui quali insistono queste strutture. Il decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Giandomenico D’Agostino non soddisfa però la procura di Salerno, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, per la quale gli abusi edilizi e i reati ambientali riguarderebbero, secondo una informativa della sezione operativa navale della guardia di finanza, anche villa Praia, villa Grande, villa Lunga e la Torre, annunciando di aver già impugnato il provvedimento notificato alla legale rappresentante della società che gestisce il resort di lusso, Elsa Russo, ora iscritta nel registro degli indagati.
Le frizioni tra procura e gip vanno oltre. Mentre in una nota, la procura afferma che «ci sarebbe stata la modifica dello strutturale assetto urbanistico dell’isola, dei ruderi di origine romana e delle unità abitative, non condonati, gravati da vincolo archeologico paesaggistico e monumentale, con conseguente notevole aggravio del carico urbanistico», secondo il giudice per le indagini preliminari, invece, «il corpo di fabbrica approdi e ricovero barche è risultato interessato da innovazioni tali da determinare un completo stravolgimento della originaria destinazione, da deposito ad area relax. Le opere di collegamento e urbanizzazione, normalmente assenti o insufficienti in caso di lottizzazione abusiva, sembrano quindi atteggiarsi quali interventi certamente illegittimi ma asserviti al funzionamento di manufatti in buona parte già legittimamente esistenti nella loro struttura essenziale o non in linea con la relativa destinazione urbanistica».
LE CONTESTAZIONI
Secondo gli inquirenti, l’isola de Li Galli sarebbe sottoposta ad un vincolo di inedificabilità assoluta ma i finanzieri, nel sopralluogo dello scorso luglio avrebbero constatato la presenza di trasformazioni urbanistiche anche in raffronto ad una preliminare consultazione fatta con Google street view.
Quindi la Torre dove è stata modificata la pavimentazione esterna, sono stati posti pannelli solari, realizzata una piscina e un forno, Anche le fioriere, secondo i finanzieri che hanno eseguito i controlli, sarebbero abusive. Interventi che, secondo il gip, avrebbero «indubbiamente comportato un ampliamento di volumi e superfici r una modifica dell’aspetto esterno dei manufatti» ma il giudice per le indagini preliminari distingue tra violazione degli strumenti urbanistici vigenti e costruzione senza titolo abilitativo. In quest’ultimo caso. In questo caso, spiega il gip, gli interventi sono stati eseguitivi su una struttura già esistente, «sembra lecitamente» precisa.
Il Mattino