Il sindaco di Santomenna espulso dalla Turchia: «È un terrorista»

Il sindaco di Santomenna espulso dalla Turchia: «È un terrorista»
Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna, in provincia di Salerno, è stato espulso dalla Turchia. Voza ha passato la sera di giovedì all’aeroporto Sabiha Gohce...

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Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna, in provincia di Salerno, è stato espulso dalla Turchia. Voza ha passato la sera di giovedì all’aeroporto Sabiha Gohce di Istanbul senza poter comunicare con l'esterno o entrare nel paese, per essere espulso e rimpatriato venerdì mattina. La giustificazione delle autorità turche è di avere vietato l’ingresso del sindaco per motivi di terrorismo.


«Il sindaco Voza - si legge nel comunicato diffuso da Rifondazione Comunista - è sempre stato coinvolto in attività di carattere umanitario in supporto della popolazione curda. Il suo respingimento, che segue quello di numerosi altri attivisti italiani, costituisce una chiara dimostrazione dell’arbitrarietà dell’azione delle autorità turche, che utilizzano lo Stato di emergenza quale giustificazione per ostacolare l’attività delle reti internazionali a tutela dei diritti umani». Voza è arrivato all’aeroporto di Fiumicino a Roma, al terminal 3, alle ore 13:15.

«Sono stato arrestato ieri sera all'aeroporto di Istanbul e poi espulso per surreali “motivi di sicurezza”. Mi hanno sequestrato e non restituito sia la fascia tricolore che il cellulare istituzionale». A raccontarlo è lo stessa Voza, appena rientrato in Italia: è uno dei primi cittadini che hanno sostenuto le iniziative per il popolo curdo e conferito la cittadinanza onoraria a leader del Pkk Abdullah Ocalan, in carcere da 18 anni.

«Massimiliano sta bene e sta rientrando a Santomenna. Ci siamo sentiti telefonicamente intorno alle 14,00». È quanto ha detto il segretario provinciale di Salerno di Rifondazione Comunista, Loredana Marino sulla vicenda di Massimiliano Voza. «Massimiliano si stava recando in Kurdistan quando è stato fermato ed espulso dal territorio turco: era assieme ad altre persone che fanno parte di associazioni vicine al popolo curdo», ricorda Marino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino