La spia rossa s'è accesa. Non è il biossido di azoto l'incubo della respirabilità dell'aria a Salerno. Mai negli ultimi anni la concentrazione di...
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L'allarme rosso arriva dalla centralina di Mercatello, che è stata installata da due anni dal Comune per rendere il sistema di rilevazione sulla qualità dell'aria più capillare possibile. Ebbene, da quando è diventata operativa, la centralina della estrema zona orientale non ha mai fotografato una situazione così preoccupante. La serie negativa dell'anno in corso è quella dei giorni dal 9 agosto all'11 agosto, quando si sono registrati ben tre sforamenti in serie del paletto limite di concentrazione di Pm10 nell'aria cittadina.
I dati più recenti apriranno una seria riflessione a Palazzo di Città in riferimento alla nuova ordinanza anti smog che, a dire il vero, puntava principalmente l'attenzione sulla concentrazione di biossido di azoto, che a oggi sembra migliorato. Tuttavia è la concentrazione di polveri sottili a rovinare tutto, inguaiando la qualità della respirabilità dell'aria nel capoluogo. Il miglioramento dei parametri di screening dell'aria era stato ventilato a fine luglio. Il Comune aveva diramato una prima ordinanza «restrittiva» che includeva anche le auto a diesel Euro 4, per poi limitare il blocco solo fino alle auto Euro 3. Adesso il nuovo colpo di scena. Lo smog bussa prepotentemente. E lo dicono chiaramente i dati dell'Arpac che registrano 24 giornate «no» nella lotta per la difesa della salubrità dell'aria. Questo vuol dire che a Salerno restano solo 11 giornate di tolleranza da qui al 31 dicembre. La normativa europea è chiara, fissando una soglia di contenimento: il limite dei 50 microgrammi di particelle di Pm10 può essere di fatto violato per 35 giorni in un anno. Dai bollettini risalenti al primo gennaio si attestano vari sfondamenti del tetto, esattamente 24, e tutti alla centralina del Parco di Mercatello.
Ma c'è di più. L'impennata delle polveri cominciata intorno alla metà di luglio è proseguita negli ultimi giorni. La soglia di accettabilità è salita pian piano a partire dal 9 agosto, quando la centralina della zona orientale ha rilevato nell'aria 55 microgrammi di polveri sottili da smog. Da allora sono seguiti altri due giorni negativi: il 10 agosto le polveri inquinati sono schizzate addirittura a 68 microgrammi di Pm10 nell'aria, e 24 ore dopo le particelle da smog si sono attestate ben oltre i limiti (54 microgrammi). Gli ultimi giorni di agosto, quindi, complice il gran caldo, l'afa e la mancanza di fenomeni piovosi, hanno fatto salire alle stelle la concentrazione delle polveri da smog. Ma nei giorni a cavallo di ferragosto la centralina ha continuato a fotografare dati al limite e di poco inferiori alla soglia di 50 microgrammi: il 12 agosto sono stati 44 i microgrammi di particelle nocive registrati, il 14 agosto invece sono stati 41 i microgrammi nell'aria, numeri di poco al di sotto della soglia limite di 50 microgrammi che certificano un malessere dell'indice di respirabilità. Il weekend nero dell'anno è stato quello dal 9 all'11 agosto. Da una prima analisi dei dati potrebbe trattarsi di un «effetto fine settimana», con l'aumento del traffico nella zona est? O ha contribuito il dominio del bel tempo assoluto che si protrarrà ancora per qualche giorno? A tal proposito ricordiamo che pioggia e vento abbattono le particelle nocive per la salute dei cittadini, ripulendo di fatto l'aria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino