Soldi per cambiare mansione, Tar conferma sospensione di un agente

Soldi per cambiare mansione, Tar conferma sospensione di un agente
Una cifra in denaro per un trattamento di favore, in particolare il trasferimento al altra mansione, dal servizio interno al carcere di Salerno al distaccamento Scorte: per...

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Una cifra in denaro per un trattamento di favore, in particolare il trasferimento al altra mansione, dal servizio interno al carcere di Salerno al distaccamento Scorte: per questo accordo illecito, un agente di polizia penitenziaria originario dell’Agro nocerino, in servizio alla Casa circondariale di Fuorni, ha incassato la conferma della sospensione, col rigetto del ricorso difensivo presentato per l’annullamento. Per ora resta fuori dal servizio su decisione del Tar, con i giudici della sezione di Salerno che hanno respinto l’istanza dei suoi legali, con il procedimento penale a suo carico in corso a Napoli con ipotesi di reato di traffico di influenze. Il procedimento era stato disposto dal ministero della Giustizia, che lo aveva sospeso dal servizio in via cautelare.

Il denaro, 3mila euro circa, sarebbe stato consegnato presso un bar di Nocera Inferiore. L'indagine risale a febbraio scorso, al punto da «intaccare il prestigio dell'amministrazione penitenziaria e il rapporto di fiducia e stima con il proprio dipendente addetto a mansioni così delicate, anche di tipo rieducativo, nei confronti dei detenuti», facendo scattare la sospensione «con obiettiva incompatibilità delle condotte contestate con la tutela del superiore interesse pubblico». L'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli si era servita di intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, fino ad individuare il passaggio di soldi in cambio del favore. Una somma prelevata in diverse fasi al bancomat, da parte dell'agente, prima della loro consegna, con l'obiettivo di ottenere l'assegnazione al servizio scorte per superare il lavoro tra le celle, ritenuto usurante. L'agente aveva fatto poi ricorso al Tar, che glielo ha rigettato. Secondo il prospetto accusatorio, il sindacalista al quale si rivolse l'agente sarebbe stato in grado di intercedere nei meccanismi decisionali, garantendo lo spostamento al primo. L'indagine penale, intanto, prosegue.

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Il Mattino