Psicosi furti, sordomuti moldavi scambiati per ladri: li salva il prete

Psicosi furti, sordomuti moldavi scambiati per ladri: li salva il prete
«Li ho solo fatti entrare nell’atrio del campanile per sottrarli alla folla, in attesa che arrivassero le forze di polizia per accertare la loro posizione. Sono due...

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«Li ho solo fatti entrare nell’atrio del campanile per sottrarli alla folla, in attesa che arrivassero le forze di polizia per accertare la loro posizione. Sono due ragazzi stranieri sordomuti di origine moldava, risultati estranei agli episodi di furti e stamattina (ieri per chi legge) erano a casa. Bisogna fare molto attenzione a individuare nello straniero il probabile colpevole. Nonostante la paura, bisogna evitare allarmismi e affidarsi alle autorità preposte». A parlare è Don Beniamino D’Arco, parroco della chiesa di Santa Lucia, cornice, la notte scorsa, di un episodio dai contorni poco chiari. Due ragazzi sordomuti sono finiti nella rete delle cosiddette ronde. Il loro linguaggio, fatto di gesti, sarebbe stato scambiato per messaggi in codici per mettere a punto nuovi furti. Quanto basta per scatenare la caccia al ladro. I due sarebbero stati malmenati prima di trovare rifugio dal parroco della frazione. Ad intervenire gli agenti del commissariato di polizia, diretti da vicequestore Immacolata Acconcia, che hanno fatto un primo interrogatorio sul posto. 


Non sarebbero state trovate prove a loro carico e sarebbero stati rilasciati. Intanto per la piazza principale di Santa Lucia si è trasformata in un  far west con centinaia di residenti riversati in strada con mazze e bastoni, pronti a beccare i ladri, indirizzati da continue segnalazioni via social. Sul posto, oltre agli agenti del commissariato, 60 carabinieri della Tenenza Locale e del reparto territoriale in tutto un centinaio di forze di polizia. Gli appelli del sindaco e delle forze di polizia con un deciso no alle ronde, non sembrano essere stati ascoltati. Mentre i rischi della cosiddetta giustizia «fai da te» stavano per concretizzarsi. Un dato è certo: la psicosi e l’allarmismo diffuso nonostante i dati parlino di un numero di furti inferiori allo scorso anno.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino