Spaccio di droga nel carcere di Fuorni, il pm chiede il processo per 47 affiliati

Spaccio di droga nel carcere di Fuorni, il pm chiede il processo per 47 affiliati
Spaccio nel carcere di Fuorni, ma anche uso di telefonini per comunicare con l’esterno. Sono 47 le persone per le quali la Dda di Salerno ha chiesto il processo. Due i...

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Spaccio nel carcere di Fuorni, ma anche uso di telefonini per comunicare con l’esterno. Sono 47 le persone per le quali la Dda di Salerno ha chiesto il processo. Due i gruppi criminali individuati, coinvolti nell’inchiesta «Prison Break», concentrata tra Nocera Inferiore e Salerno. Nel primo gruppo, al cui vertice vi sarebbe stato il 40enne Michele Cuomo, sono compresi Domenico Rese, Mario Tortora, Giacomo Lamberti, Luigi Vicidomini, Mario Comitini, Camillo Fedele, Filippo Boffardi, Marco Iannone, Antonio Barba, Raffaele Paolo Giordano, Adriano Marcello, Pietro Villani, Giuseppe Petti, Ciro De Rosa, Annamaria Grazia Barbetta, Giuseppe Caggegi, Naomi Pastore e Mirko Limodio. Del secondo, invece, i cui indagati provengono anche dal napoletano, ci sono Luigi Albergatore, Angela Amoretti, Vito D’Acunzo, Vincenzo D’Addio, Olimpia Falanga, Emiliano e Michele Nocera, Annamaria Teodosio. L’udienza dinanzi al gip è fissata al prossimo 21 luglio. Entrambi i componenti sono accusati di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. La squadra mobile individuò alcuni dei componenti dei due gruppi, all’interno del carcere di Fuorni, tra il 2018 e il 2019, impegnati a fornire direttive grazie all’uso di telefoni cellulari introdotti di nascosto e spacciare la droga nel penitenziario, oltre che all’esterno, come nel caso dei nocerini. Nel primo gruppo, di fianco a Michele Cuomo viene collocato anche Demetrio Sartori, ritenuto esponente di spicco del clan Mazzarella di Napoli. L’associazione avrebbe controllato la droga in carcere ma anche fuori, a Nocera, con la gestione di almeno due piazze di spaccio. La droga in carcere veniva venduta a prezzi elevati rispetto all’esterno. Per alcuni c’è anche l’accusa di detenzioni di armi da fuoco, insieme a due episodi di estorsione. 

Nell’inchiesta è indagato anche Pietro D’Auria di Pontecagnano, agente penitenziario che sarebbe stato corrotto proprio dal gruppo di Cuomo. Il nocerino, dalla fine del 2018 agli inizi del 2019, viene collocato a capo di quel sistema criminale. Il secondo gruppo, invece, farebbe capo a Luigi Albergatore di Torre Annunziata. Le indagini partirono dopo una serie di pestaggi per mancato rispetto ai «capi», ma anche per aver rifiutato di nascondere droga e cellulari. La Dda ne aveva ascoltati due, che ricostruirono i profili dei maggiori indagati e le consuetudini. Tra i 47 ci sono anche persone che rispondono di reati minori, come lo spaccio semplice o la consegna della droga ad altri detenuti. Nel collegio difensivo i legali Gregorio Sorrento, Giuseppe Della Monica, Giuseppe Buongiorno, Francesco Vicidomini, Stefania Pierro, Antonio Sarno e Bonaventura Carrara. 

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Il Mattino